Boko Haram dovrebbe interessarci di più

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Di Redazione Metropolitan

Nella notte tra Pasqua e pasquetta Boko Haram è tornato a colpire. Nelle periferie di Maiduguri, nel tormentato nord-est della Nigeria, zona quasi del tutto controllata dal gruppo terroristico. Sul terreno rimangono 18 morti e una novantina di feriti. Boko Haram è un organizzazione nata nel 2002, dal 2015 è affiliata allo Stato Islamico.

(Foto dal web)

Dalla sua nascita Boko Haram ha causato circa 20.000 morti e più di due milioni di sfollati, la sua zona di influenza è il nord-est del paese ma, il suo controllo si estende anche negli stati confinanti del Ciad e del Niger. Quella di due giorni fa non è che l’ultima di tante azioni che mirano a tenere sotto scacco il corrotto e debole governo nigeriano. A contrastare Boko Haram ci sono le forze governative, comandate da generali che più volte si sono macchiati di crimini e ruberie varie. Significativo è l’esempio di un Generale dell’esercito che nel 2010 avrebbe sottratto 24 milioni di dollari destinati agli stipendi delle truppe per costruire un centro commerciale. Questi fatti ricorrenti nella cronaca nigeriana delegittimano il potere costituito oltre a minare la volontà di tutti coloro che dovrebbero opporsi fisicamente all’avanzata dello Stato Islamico in questa regione dell’Africa dimenticata da tutti. 

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Le ragioni del successo di Boko Haram vanno ricercate nella storia della Nigeria, un paese da sempre spaccato in due. Da una parte il nord musulmano e povero, dall’altra il sud costiero, cristiano e sviluppato. Anche il nome stesso dell’organizzazione si rifà a questa divisione, letteralmente Boko Haram significa: “l’educazione occidentale è proibita”. Già in età coloniale gli istituti scolastici creati dagli inglesi che promuovevano un istruzione laica venivano chiamati “Boko”. Questo termine è rimasto a identificare una cultura e dei valori che sono alieni alla Nigeria musulmana. Come spesso accade in Africa, una storia caratterizzata da uno strapotere di un gruppo (i cristiani del sud) e un emarginazione di un altro (i musulmani del nord) ha creato questo mostro a tre teste, Boko Haram. Percepito come un fenomeno regionale dall’Europa, non sono state messe in campo fino ad ora risorse adeguate per contrastarlo. In realtà questa organizzazione ci dovrebbe interessare di più. Se da una parte fanno notizia i rapimenti di studentesse e suore, dall’altra con queste azioni il gruppo raccoglie solo minimi finanziamenti. Il grosso dei suoi proventi deriva da traffici che ci riguardano ben più da vicino.

L’Africa occidentale da anni è diventata lo snodo fondamentale per tutta la cocaina che riempie le strade europee. I “broker” dei cartelli (in particolar modo messicani) hanno preso la residenza in paesi come Ghana, Camerun e Nigeria. Dalle coste di questa regione fanno “rimbalzare” i carichi in Europa in diversi modi: aerei, navi e via terra. Proprio per questa ultima modalità di trasporto i narcotrafficanti hanno trovato in Boko Haram degli alleati perfetti. Il totale controllo di quel territorio che si estende come già detto ben al di là dei confini nigeriani, fa dell’organizzazione terroristica un perfetto tramite con le coste del Mahagreb. Questo è l’affare con cui Boko Haram si assicura la maggior parte delle entrate per finanziare la sua guerra ed è ancora questo probabilmente il problema alla base della passività occidentale nei confronti del gruppo. Andare ad intaccare in modo significativo il potere di Boko Haram significherebbe iniziare a contrastare il problema del narcotraffico in Africa. Meglio rimanere concentrati sulle azioni terroristiche in una regione sperduta della Nigeria di cui, nella realtà dei fatti, non interessa a nessuno purtroppo.

Lo Stato Islamico è dato per sconfitto ma, la sua bandiera sventola ancora in Nigeria, un paese che interessa ai nostri governi quando si parla di politiche energetiche (giustamente), salvo poi essere ignorato per quelli che vengono definiti problemi interni. L’ISIS era un problema interno dell’Iraq e Al qaeda era un problema interno afgano. A Boko Haram viene dato troppo spazio di manovra e poco sui dossier delle cancellerie europee.