La notizia è di Bologna. Gruppi di uomini organizzavano festini a base di cocaina e sesso con ragazzine minorenni.
La polizia ha iniziato le indagini, i sospetti sono sei. Ma questo non è il peggio: nelle indagini anche personaggi di spicco del capoluogo, tra cui avvocati, politici e imprenditori. Nei festini veniva fatta assumere cocaina anche alle ragazzine, tutte minorenni.
Le indagini della procura di Bologna sono scattate dal racconto di una 17enne la quale, a febbraio, dopo la segnalazione della madre, si sarebbe presentata in caserma.
La ragazza ha iniziato a raccontare di essere stata in “in vari luoghi con una sua amica – anche lei minorenne – con cui avrebbe assunto cospicue dosi di cocaina a casa di vari conoscenti e dove, perlomeno lei, si sarebbe prostituita per ricevere stupefacenti o denaro, 300 euro a prestazione”.
Le accuse mosse per i festini:
Le accuse sono varie. Si parte dall’accusa di induzione alla prostituzione minorile, spaccio e produzione di materiale di pornografia minorile. Le indagini sono ancora in corso, perciò è difficile stabilire altro.
Sappiamo però che uno degli indagati è finito in carcere. Oltre ad essere uno dei maggiori sospettati al livello di capi d’accusa, è all’interno della sua villa fuori città, secondo la ricostruzione dell’accusa, che si sarebbero tenute vere e proprie orge.
Brave girls contro il giornalismo sessista:
La notizia, diffusa da tusciaweb, ha purtroppo assunto toni sgradevoli figli di un approccio patriarcale che si diffonde anche nell’informazione. Per quanto dovrebbe essere neutrale e imparziale, anche il giornalismo è figlio del suo tempo e il suo linguaggio esprime le radici sessiste della nostra cultura.
Ormai è definitivamente ora che si abbandonino definizioni come “baby squillo” e si cominci a porre l’attenzione sul vero degrado e il vero pericolo di queste situazioni: gli abusatori. La retorica giornalistica che noi BRAVE GIRLS rifiutiamo è quella che sessualizza le ragazzine che in un modo o nell’altro sono state coinvolte in una situazione di tale squallore, a discapito della condanna che a gran voce andrebbe attribuita a chi ce le ha messe.
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