Borrell a Panama: “L’Ue è unita contro la guerra”

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

L’UE ha dichiarato di avere intenzione di fare tutto il possibile per evitare che la guerra in Ucraina si allarghi. Il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha infatti lanciato questo messaggio in un’intervista all’Afp nella capitale panamense, insistendo quindi sulla necessità di maggiori sanzioni contro la Russia.

“Faremo tutto il possibile per evitare che la guerra si estenda. Che si estenda orizzontalmente, coinvolgendo altri Paesi, e verticalmente, con l’impiego di armi più distruttive” ha affermato Borrell. “Stiamo aiutando l’Ucraina ma senza entrare in belligeranza. Ciò vorrebbe dire estendere la guerra e non è più quel che vogliamo. E allo stesso tempo rafforziamo le nostre sanzioni”.

Borrell a Panama

Il capo della diplomazia europea è assolutamente deciso riguardo le sue affermazioni e lancia messaggi abbastanza espliciti riguardo la fermezza dell’Europa tutta sulla decisione di punire Putin e la sua scelta bellica. Borrell durante l’intervista ha anche ricordato che “tutte le atrocità” che ha visto Kiev “vanno a ricevere un pacchetto addizionale di sanzioni personali verso quegli individui che consideriamo coinvolti in quelle azioni”.

La presenza di Borrell a Panama è poi dovuta anche alla sua partecipazione ad un summit tra i ministri degli Esteri degli Stati caraibici e centroamericani dedicato agli effetti su beni energetici e alimentari derivati dall’invasione russa dell’Ucraina.

Biden, l’aumento dei finanziamenti ed il rimpiazzo delle armi

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato, dopo una visita alla fabbrica Lockheed Martin di Troy (Alabama) di produzione dei missili anticarro Javelin, che il Paese ed i suoi alleati devono ora assicurarsi il rimpiazzo delle armi inviate all’Ucraina. La convinzione del Presidente è che “Questa guerra non sarà a buon mercato ma sarebbe molto più costoso il contrario, perché se non fermiamo i dittatori continueranno a sorgerne”. Gli Stati Uniti devono ora però fronteggiare una doppia sfida: maniere il ritmo sostenuto delle consegne delle armi all’Ucraina e garantire al tempo stesso che il proprio arsenale rimanga sufficientemente fornito.

Oltre ad evidenziare l’impegno statunitense nel sostegno militare con l’invio di 5.000 Javelin in Ucraina e altri 500 in altri paesi occidentali, Biden ha sottolineato l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, scelta strategica anche dal punto di vista militare, per “mantenere il vantaggio competitivo sulla Cina”. “Eravamo i numeri uno per ricerca ed innovazione, ora siamo i numeri tredici, dobbiamo tornare i numeri uno”.

Anche a queste ragioni è dovuta la richiesta di Biden di approvare “rapidamente” un’estensione del bilancio federale da ben 33 miliardi di dollari per continuare a fornire all’Ucraina aiuti militari che le consentano di “mettere in ridicolo” l’esercito russo. Secondo il Presidente “servono più soldi per garantire che gli Stat Uniti possano continuare ad inviare armi” e per fornire “aiuti umanitari” all’Ucraina. “Chiedo al Congresso di votare rapidamente questo finanziamento”.

Ginevra Mattei

Seguici su Google News