A Gottolengo, nel bresciano, una bambina di soli 4 anni è morta per otite, dopo aver accusato forti “mal di testa”. I medici che l’hanno presa in cura sono tutti indagati. Domani l’autopsia.

Una vita interrotta troppo presto. Nicole, 4 anni, è morta a causa di un’otite presso l’Azienda Socio Sanitaria degli Spedali Civili di Brescia. La notizia risale a giovedì scorso, quando la piccola Nicole, in seguito a complicazioni è morta nel pomeriggio dello stesso giorno.

Era arrivata al pronto soccorso pediatrico, il 31 marzo scorso, già in gravi condizioni: da una banale infiammazione era infatti insorta una complicanza causata dall’otite. “Grave ascesso cerebellare” secondo i medici. Operata d’urgenza il giorno di Pasqua, nonostante le pessime aspettative la bambina sembrava stare bene. Poi, nel pomeriggio di giovedi, il decesso. Tra gli indagati ci sono tutti i medici che hanno avuto a che fare con la piccola da un mese a questa parte, proprio quando sono iniziati i dolori. Dal pediatra ai medici degli Spedali Civili, tutti sotto inchiesta.

Un mese fa.

Un mal di testa persistente, un forte dolore alla nuca e all’orecchio. “Per due volte la mamma l’ha portata dal pediatra e la risposta era sempre “niente antibiotico, ai bimbi non si dà”. “Solo goccine”. La terza volta il papà si è arrabbiato, ma di nuovo niente antibiotico”. “Era vispa, teneva il passo con i tre cuginetti più grandi con cui giocava qui dai noi, nella piscinetta in giardino” – racconta lo zio Marco a Il Giorno. 

Nonostante tutto Nicole era una bambina forte, aveva sempre gli occhi vispi e voleva a tutti i costi andare all’asilo, confessa sempre lo zio Marco, mentre la bisnonna paterna ancora non se ne capacita e ripensa al calvario che hanno passato i genitori. Chiamato in causa in questa triste storia anche il sindaco di Gottolengo, Giacomo Massa, amico di sempre, che corre in soccorso alla richiesta di aiuto del padre. Un dolore che inevitabilmente attanaglia familiari e non.

Il Calvario.

La triste odissea della sofferenza per la famiglia Zacco inizia sabato 31 marzo. I consigli e le prescrizioni del pediatra di famiglia sembrano non bastare alla piccola Nicole, tanto che i genitori della bambina decidono di portarla al pronto soccorso dell‘ospedale di Manerbio, vicino casa. I medici la visitano e la dimettono senza una terapia specifica: semplice otite secondo gli specialisti. Poche ore dopo un nuovo tentativo in ospedale. Questa volta il pronto soccorso è quello della clinica Poliambulanza, grossa casa di cura del capoluogo. Anche qui un ricovero non sembra necessario. “Aspettate un paio di giorni, se non migliora rivolgetevi ai colleghi dell’Ospedale Civile di Brescia“, dicono i medici.

Mattia e Alessandra, questo il nome dei genitori, come nocchieri della vita cercano di salvare Nicole da un destino già scritto e, non facendo nemmeno ritorno a casa, vanno direttamente al pronto soccorso pediatrico degli Spedali Civili di Brescia.  Domenica mattina Nicole viene sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza per rimuovere la massa dovuta al “grave ascesso cerebellare“. I medici sono scettici ma la bambina sembra stare bene. Mercoledi sembra che la piccola stia meglio. “Eravamo nel letto insieme, abbiamo parlato e canticchiato le sue canzoni preferite” racconta il papà al Corriere della Sera. Poi giovedi mattina le situazione si complica e papà Mattia e mamma Alessandra non rivedono più la loro piccola Nicole.

Medici indagati.

Solo pochi giorni fa un bambino di 10 mesi moriva a Catania per conseguenze dovute a morbillo. Coincidenze, o stiamo andando incontro ad una seria situazione di mala sanità, le cui vittime sono sempre i più indifesi, bambini in primis!? Per adesso la Procura di Brescia, guidata dal pm Claudia Moregola,  iscrive nel registro degli indagati tutti i medici, dal pediatra passando per i medici dell’ospedale di Manerbio, fino ad arrivare ai colleghi degli Spedali Civili di Brescia, che hanno preso in cura in un mese la bambina di quattro anni, Nicole, morta a causa di un’infezione partita da un’otite. 

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, “ha disposto l’invio della task force presso le strutture coinvolte per accertare quanto accaduto”. Ne fanno parte, tra gli altri, esperti dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) carabinieri del Nas e ispettori del ministero della Salute“. Tra oggi e domani sarà eseguita l’autopsia sul corpo della piccola.

L’avvocato di famiglia, dott. Walter Ventura, che si è fatto portavoce dei genitori, ha affermato che i familiari della bambina hanno deciso di donare i suoi organi, per cui fegato e reni sono stati già espiantati e andranno a tre diversi bimbi. Un gesto nobile quello di Mattia ed Alessandra che adesso non desiderano altro che riportare finalmente a casa Nicole, per poterle dare un ultimo e lungo addio.

Concetto Nardacci