In un resort sul lago di Garda, precisamente a Padenghe, in provincia di Brescia, è stata organizzata una festa di Capodanno, totalmente illegale. Niente distanziamento, nè mascherine. Le immagini finite sui social hanno allertato le forze dell’ordine di Brescia, sanzionando 126 invitati.
Il festino di lusso illegale
Il 31 dicembre 2020, l’Italia è entrata nel secondo round di zona rossa, imposta dal Governo italiano per arginare i contagi dovuti dalla pandemia di Covid 19. Un’altra festività, assai importante per tutti i cittadini del Bel Paese, stroncata dalle disposizioni contro gli assembramenti e a favore del distanziamento sociale. Ma non per tutti è stato così. Infatti, la notte di San Silvestro, in un resort di lusso a Padenghe, sul lago di Garda, è stato organizzato un party illegale. Un evento organizzato ignorando totalmente le regole imposte dall’ultimo Dpcm. Gli ospiti del resort non indossavano le mascherine, ballavano al ritmo di un dj set e sedevano a tavolate affollate. Tutto questo spiattellato sui social, nonostante su ogni tavolo del ristorante fosse posto un biglietto con su scritto: “vista l’attuale situazione di non divulgare foto e video sui social“.
Le parole del direttore del resort
Con la divulgazione dei video e delle foto della festa sui social, Ivan Favelli, direttore del resort di lusso, a risposto ad alcune domande dell’Ansa: “Abbiamo organizzato un pranzo che si è protratto a lungo per i nostri ospiti fino a sera e qualcuno, a causa di qualche bicchiere di troppo, ha esagerato“. Sono circa 126 le persone che hanno partecipato al festino illegale, tra cui Stefania Nobile, la figlia di Wanna Marchi. Favalli, difendendosi dalle accuse, ha continuato: “Tornassi indietro non lo organizzerei più, perché viste le polemiche, non ne è valsa la pena anche se stiamo facendo i salti mortali per portare avanti l’attività. C’erano un centinaio di clienti, per lo più giovani, e abbiamo fatto questo pranzo lungo per evitare la cena in camera che non avremmo potuto gestire (…) Capisco la rabbia delle persone che hanno visto i video e che hanno trascorso la giornata a casa in zona rossa. Abbiamo provato a intervenire in situazioni particolari, ma non è nemmeno facile imporsi con clienti che pagano tanto“. Per quanto riguarda i bigliettini scritti dell’organizzazione e posti su i tavoli degli invitati, il direttore si è giustificato: “Un bicchiere tira l’altro… Per quanto riguarda i bigliettini sui tavoli, avevamo chiesto di non pubblicare video sui social perché magari alcuni ospiti potevano non avere piacere di essere ripresi“.
L’indignazione popolare e le pubbliche scuse
Travolto dalla valanga di indignazione da parte del popolo del web e dell’opinione pubblica, Favalli ha deciso di scusarsi pubblicamente su Facebook: “Sono impressionato da quanta attenzione abbia scatenato questa notizia, mi preme dichiarare le mie scuse per non essere stato in grado di gestire la situazione e il comportamento degli avventori nel migliore dei modi, state sereni non capiterà ovviamente più, per me è stata una questione di sopravvivenza (in un anno abbiamo perso 6 mesi di lavoro): il pranzo presso l’hotel era legalmente concesso ci tengo a precisarlo e la cena non è stata servita se non in camera. Con grande rammarico mi rendo conto di aver offeso tutte le persone che in qualche modo hanno sofferto per il Covid: sono 30 anni che gestisco locali con serietà, spero che questo fatto non vanifichi i sacrifici di una vita“.
“Tutti i 126 ospiti del resort presenti saranno multati“
Le parole di Massimo Landi, comandante della Polizia locale della Valtenesi, sono state taglieti per chi non ha rispettato le norme anti-Covid dell’ultimo Dpcm: tutti i 126 ospiti del resort saranno sanzionati con una multa di 400 euro a testa. Inoltre, il comandante della Polizia ha aggiunto: “Stiamo valutando anche eventuali verbali per il titolare dell’attività“. In seguito all’esposto del Codacons, il caso del party illegale è stato sottoposto al vaglio della Procura della Repubblica di Brescia. Carlo Rienzi, presidente dell’associazione per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori , ha dichiarato: “Quanto visto sui social, se confermato, è assolutamente vergognoso. Mentre milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a festeggiare il Capodanno, i soliti furbetti sembrano essere riusciti ad aggirare la legge organizzando una mega festa senza alcun rispetto dei limiti e delle misure di sicurezza sul fronte del Covid. Alla Procura di Brescia chiediamo di aprire una inchiesta per il possibile reato di concorso in epidemia colposa, acquisendo le immagini pubblicate dalla Lucarelli e individuando i responsabili, compresi proprietari e gestori della struttura, nei confronti dei quali dovrà scattare l’inevitabile azione penale“.
Chiara Bigiotti