Il presidente americano a Bruxelles parla a conclusione dei vertici Nato e G7: dagli Usa due miliardi per le armi e uno per aiuti umanitari. Nuove sanzioni per oltre 400 membri della Duma e oligarchi.
Bruxelles e le risposte dei leader
Concluso l’incontro dei vertici NATO e G7 a Bruxelles, i leader dei 30 paesi membri, hanno deciso giovedì di mandare nuove armi all’Ucraina. Confermato anche l’invio, già annunciato, di altri quattro battaglioni al confine, allo scopo soprattutto di rassicurare i paesi più esposti alla minaccia russa. La NATO ha detto che queste sono misure «preventive, proporzionate e non volte a intensificare il conflitto», sufficienti a garantire la “sicurezza” e la difesa di tutti gli alleati.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, promette una risposta a eventuali attacchi chimici di Mosca in Ucraina. Gli USA utilizzeranno due miliardi di dollari per stanziare per le armi e uno per gli aiuti umanitari. Si è deciso anche per nuove sanzioni per oltre 400 tra membri della Duma e oligarchi.
Washington si è anche rivolta a Pechino, dichiarando che lo schierarsi in difesa della Russia rappresenta un pericolo per le relazioni internazionali.
L’ultimo appello di Zelensky in videoconferenza si è rivolto nuovamente all’Europa, chiedendo aiuti militari senza restrizioni.
Draghi ha espresso la volontà di inasprire le sanzioni per raggiungere la pace, “il pagamento del gas in rubli è violazione contrattuale”. Macron invece propone un piano di emergenza per la sicurezza alimentare.
Mentre il conflitto continua
La Russia ha nel frattempo accusato la NATO di voler continuare le ostilità.
Le truppe cecene di Kadyrov hanno rivendicato la conquista di un edificio dell’amministrazione di Mariupol. Invece, il ministero della Difesa russo ha annunciato l’apertura, da giovedì 25 marzo, di un corridoio umanitario per l’uscita sicura delle navi straniere dai porti ucraini.
“Affinché le navi straniere lascino i porti ucraini verso il mare aperto, la Federazione russa sta creando un corridoio umanitario, che sarà una corsia sicura per le navi provenienti dall’area di raccolta, situata a 20 miglia a sud-est del porto di Ilyichevsk“, ha affermato il capo del Centro nazionale per il Controllo della difesa della Federazione russa Mikhail Mizintsev.
Beatrice D’Uffizi
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