Bufera sull’eurodeputato 5 Stelle Dino Giarrusso dopo il servizio di ‘Report’ in cui si fa riferimento ad alcune donazioni ricevute dall’ex ‘Iena’ ai tempi della campagna elettorale per le europee del 2019: nel dettaglio si parla di 4.800 euro donati dalla lobbista Ezia Ferrucci, socia della Bdl lobbying srl, e di una cifra analoga erogata da Carmela Vitter, moglie di Piero di Lorenzo, titolare, amministratore delegato e presidente della Irbm di Pomezia e che si è presentata come sostenitrice dei Cinquestelle. Circostanza che lo stesso Giarrusso ha confermato con un video su Facebook, spiegando le sue ragioni e i dettagli della vicenda dal suo punto di vista.
“Stando alle regole interne, però, Giarrusso non avrebbe potuto accettare quel finanziamento”, fanno notare fonti del Movimento. Secondo il vademecum con gli adempimenti per le elezioni europee 2019, “ogni candidato del MoVimento 5 Stelle non può accettare donazioni da parte di uno stesso soggetto complessivamente superiori a 3mila euro”. Interpellato all’Adnkronos Giarrusso si giustifica così: ”È un vademecum interno, legato solo alle europee, che onestamente mi era sfuggito. Ho comunque comunicato tutto, in piena trasparenza, sia al nostro comitato interno che naturalmente agli organi previsti dalla legge, e nessuno ha avuto nulla da ridire su questo”.
“Io sono molto tranquillo. Ho rispettato le regole del M5S e la legge. Farò chiarezza agli organi di garanzia, di cui mi fido ciecamente”, ha dichiarato l’ex inviato della tarsmissione Mediaset Le Iene all’Adnkronos.
Ma nel Movimento c’è chi vede già l’espulsione per Giarrusso: “Farsi finanziare le campagne elettorali da chi ha interessi, ti mette in una posizione scomoda verso il finanziatore. Per questo nessuno del M5S si è mai fatto finanziare personalmente da lobbisti. Se qualcuno lo facesse, verrebbe espulso immediatamente”, scrive su Twitter l’eurodeputato del M5S Ignazio Corrao, riferendosi (senza però citarlo) al caso del collega Giarrusso.