Bukowski: il 16 agosto ricorre il centenario della nascita di Charles, lo scrittore outsider e sporcaccione dallo stile pungente e disarmante.

Quel vecchio sporcaccione di Charles Bukowski

Ha descritto l’America del secondo Novecento, la vita e la società, la lotta costante per la sopravvivenza nella modernità, tra alcolismo e sesso.

Se non si ha ancora letto nulla di Charles Bukowski, ecco una lista di cinque imperdibili libri da leggere.

Charles Bukowski, cinque libri da leggere. Photo: Web.
Charles Bukowski, cinque libri da leggere. Photo: Web.

Panino al prosciutto, il romanzo in cui Bukowski si racconta attraverso il suo alter-ego Henry Chinaski, parla della sua infanzia e adolescenza, tutto quello che vivrà e che lo formerà.

Arrivò il mio giorno. Ero grande e mi sentivo molto potente. Non riuscivo a credere di essere così scarso come speravano che fossi. Sapevo di essere forte, e magari come dicevano loro anche matto. Ma dentro di me sentivo che c’era qualcosa di genuino. Forse si trattava soltanto di merda indurita. Ma comunque ero meglio di loro. 

Post office, il monotono lavoro del postino, lo schiacciante peso della routine e i meccanismi di una società che non funziona, Henry Chinaski (ancora lui) si licenzia disgustato dall’ufficio postale che rappresenta, per lui, l’emblema della vita stessa, e si consola con alcool e donne.

Storie di ordinaria follia. Erezioni Eiaculazioni Esibizioni, una raccolta di racconti di Bukowski, scritti all’età di 50 anni, in cui parla di quelle donne che dominano gli uomini, sia per fama, soldi o solo per attimi di piacere.

Sull’amore, descritto nelle sue diverse sfaccettature: dalla riconoscenza nei confronti del suo editore, l’amore per la sua unica donna, la passione per le donne, tutte quelle storie che, in un modo o nell’altro, gli hanno cambiato la vita.

Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze, anche se le cose non stanno proprio così. Bukowski scriveva perché era uno scrittore e un poeta, e si portava aletto le ragazze perché gli andava di farlo. Una vita senza misure, riportata tra le pagine dei libri attraverso quel realismo sporco che lo contraddistingue.

Considerato il figlio della beat generation, la corrente giovanile degli anni Cinquanta ostile a tutte le norme imposte dalla società e non solo.

Attraverso il suo linguaggio spinto, volgare e perverso, provoca la società mostrando l’altra faccia della medaglia, quella realtà considerata ancora un tabù.

Serena Votano