Chi, guardando film come “La seduzione del male”, ha pensato che la caccia alle streghe fosse un fenomeno sepolto con la Salem nel XVII secolo purtroppo sbaglia. Non occorre tornare nell’America del 1692, né in una piazza medioevale perché questa piaga opprime molte parti del pianeta ancora oggi, nel 2021. Una cosa non è cambiata, da allora: questa è una triste realtà che vede protagoniste le donne. Di conseguenza, la questione è spesso associata all’uguaglianza di genere.

La misoginia infatti prospera ancora, solo che cambia faccia. Può venire da dietro uno schermo come nella caccia alle streghe sui social media. Il problema è ancora tanto sentito da rendere necessaria, nel 2020, l’istituzione di una ricorrenza ad hoc. Il 10 agosto, infatti, è stata dichiarata la “Giornata mondiale contro la caccia alle streghe”. I continenti in cui si conta tuttora il più alto numero di vittime sono Africa, Asia ed America Latina. Spesso uccise sotto tortura, le donne sono dunque ancora vittime di superstizione, povertà, epidemie, crisi sociali e ignoranza.

La questione contemporanea

Le vittime possono contare oggi sulla paradossale alleanza con la cristianità. La stessa Chiesa cattolica che cacciava le streghe in Europa tra il XV e il XVIII secolo, sta ora cercando di estirpare questa piaga. La società missionaria “Missio”, sotto la giurisdizione del Papa, è infatti in prima linea per combattere le accuse di stregoneria. Almeno in 36 nazioni le persone continuano ad essere perseguitate. Il professore Wolfgang Behringer sostiene che nel 20° secolo furono accusate di stregoneria più persone che durante i tre secoli di caccia alle streghe. «Tra il 1960 e il 2000 – spiega Behringer – circa 40.000 persone furono assassinate nella sola Tanzania». Il problema è tanto significativo che nel 2017 l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha tenuto una conferenza di esperti per discutere i modi “per porre fine alle pratiche dannose legate alla stregoneria”.

Un problema panafricano?

Akua Denteh in Ghana non più tardi dell’agosto scorso è stata picchiata a morte a 90 anni per stregoneria. Nel distretto di Gonja orientale sono ancora molte le donne, spesso anziane, che subiscono questo tipo di pregiudizi. Gli attivisti chiedono ora un cambiamento nella cultura di un Paese in cui le credenze soprannaturali giocano un ruolo troppo importante nel decidere chi vive e chi muore. Comunque il caso di Akua Denteh è tutt’altro che isolato. In Tanzania, infatti, le vittime di queste cacce sono spesso persone affette da albinismo perché si crede che le loro membra possano essere utilizzate per estrarre pozioni. Pratiche simili anche in Zambia e altrove nel continente. Nella Repubblica Democratica del Congo, invece, di solito sono le giovani ad essere associate alla stregoneria.

“Figli della stregoneria”

I cosiddetti “figli della stregoneria” sono quei bambini rifiutati dalle famiglie ed abbandonati. Tuttavia, alcuni missionari ammettono che i bambini hanno poco a che fare con la stregoneria. Spesso sono minori violentati che non vengono più accettati dalle loro famiglie. Oppure figli nati fuori dal matrimonio e quindi costretti a vivere con un genitore che non li accetta. Alcune strutture inizialmente vocate alla protezione delle sole donne vittime di stupro hanno iniziato ad accogliere questi “figli della stregoneria”.

Caccia alle streghe in India oggi

Nonostante nel 2015 il Witch Hunting Act abbia dichiarato reato accusare qualcuno di stregoneria, il fenomeno è ancora vivo soprattutto nelle zone rurali. Diverse donne sono sottoposte a violenza e torture. In Assam, nel 2021, c’è stato il caso di una donna di 53 anni uccisa e sepolta in una foresta. La donna era vedova e viveva sola con i suoi quattro figli. Solo dopo ore di ricerche la Polizia è riuscita a trovare il corpo. Alcuni abitanti hanno rivelato che la donna era già stata torturata per quell’accusa. Sterminata anche un’intera famiglia accusata di magia nera. Nello stato di Assam, una dozzina di persone vengono uccise ogni anno. Secondo il National Crime Records Bureau of India, tra il 2006 e il 2016, più di 2500 persone vengono torturate e uccise per la caccia alle streghe, la maggior parte delle quali donne. Tuttavia, i numeri potrebbero essere molto più alti

Kelly Tshibaka e la lotta alle streghe in USA

Kelly Tshibaka è candidata al senato USA per lo stato dell’Alaska. Mentre studiava alla Harvard Law School, si è opposta alla separazione tra Chiesa e Stato. Nel 2001 ha anche scritto un articolo (The Right Side: Coming out of Homosexuality) in cui ha sostenuto la terapia di conversione per curare l’omosessualità che ha affermato essere una scelta. In una dichiarazione ancora più bizzarra, Tshibaka ha denunciato la stregoneria, equiparandola alla tossicodipendenza. In diversi post sul suo blog, ha inoltre affermato che i tossicodipendenti “sperimentano l’oppressione demoniaca”. Ha condannato il libro e la serie di film di Twilight come «un perfetto esempio di come il nemico stravolge, distorce e mette in ridicolo le cose di Dio; alcuni dicono che questo libro sia innocuo ma Satana di solito non sembra ripugnante, orribile e malvagio».

Papua Nuova Guinea

Due donne, madre e figlia, sono state aggredite e torturate da venti uomini nella capitale perché accusate di stregoneria in seguito alla morte del marito di una per COVID-19. Sono state bruciate con ferri da stiro roventi per convincerle a confessare. Una è riuscita a scappare e ad allertare la polizia. Ma non è un incidente isolato. A febbraio altre sei donne erano state accusate di stregoneria. Attacchi come questi sono così diffusi che la Papua Nuova Guinea ha un acronimo: SARV (Sorcery Accusation–Related Violence). Le vittime sono uccise a colpi di arma da fuoco, mutilate, stuprate in gruppo, tagliate, bruciate o colpite con pietre, lasciandole orribilmente sfregiate. La polizia afferma che le identità degli aggressori sono note, ma le comunità e i sopravvissuti potrebbero essere riluttanti a collaborare, il che significa che molti autori riescono a farla franca.

Il WHRIN

La Witchcraft and Human Rights Information Network (WHRIN) è una risposta alle diffuse violazioni dei diritti umani che si verificano in tutto il mondo a causa delle credenze nella stregoneria e nella possessione degli spiriti. Il WHRIN fornisce infatti una guida on-line completa e gratuita. Questa risorsa garantisce formazione e servizi di consulenza e opportunità per il networking con altre persone che la pensano allo stesso modo. Gli organizzatori sostengono il cambiamento e mostrano gli interventi positivi effettuati dalle comunità di tutto il mondo. Il loro obiettivo è contribuire a creare un mondo in cui tutte le persone possano vivere liberamente senza timore che i loro diritti vengano violati a causa della stregoneria o della possessione degli spiriti.

di Serena Reda