
L’industria del turismo golfistico è uno dei fattori più importanti della diffusione di questo gioco in tutto il mondo. In modo totalmente autonomo e autoreferenziale, cominciamo a presentare alcuni campi che vale la pena di visitare!
La Mountain Beast
Uno dei modi per avvicinarsi al golf è senza dubbio provarlo in vacanza. Se passate da questo splendido angolo di Alto Adige, 23 chilometri circa sopra Bolzano, potrete quindi fare come me e provare il Karersee Golf Club, ribattezzato la “Bestia della montagna“.
Incastonato infatti fra il monte Latermar e il Rosengarden, sugli stessi pendii (letteralmente) usati d’inverno come piste da sci, da maggio a ottobre/novembre, tempo permettendo, si può giocare su di un 9 buche divertente, impegnativo e dalla cornice fantastica.

Caratteristiche da links
Questo percorso, nato all’epoca dell’impero austro-ungarico (1905) ma rifondato negli anni ’90, è situato a 1.680 metri d’altezza, è lungo 5.760 mt dai tee gialli e 4.908 mt dai rossi.
Un par 35 (70 sul doppio giro) con un par 5 tutto in salita, due par 3 in contropendenza e 6 par 4 con pochissimo terreno in piano, green spesso su doppio livello e fairway ondulati molto simili a un percorso scozzese, oltre ad un dislivello che rende utile l’uso almeno del carrello elettrico.
Drivare verso le Dolomiti
Le guide dicono che per giocare in questo circolo ci vuole un fisico atletico. Vero, tanto più che per anni il campo ha ospitato un trofeo Iron-man (54 buche da giocare rigorosamente sacca in spalla), ma in realtà questo è un campo ideale per chi vuole cominciare.
L’altitudine infatti permette alla palla di volare un 10% più che in pianura, quindi non serve essere dei bombardieri. I green sono veloci ma non eccessivi e soprattutto il panorama… la continua impressione di poter tirare la palla verso le montagne che vi circondano, regalano la sensazione che sbagliare il colpo sia più difficile!
La buca simbolo
L’esempio perfetto del golf che si può giocare su questi pendii è la buca 6: un par 4 in discesa di 347 mt dai tee gialli con dog-leg a destra e green piccolo e rialzato con fuori limite subito a sinistra.
In questa buca i giocatori più potenti potranno anche cercare di arrivare in green con il drive, ma anche per un neofita basterà mettersi su tee con un legno 3 o 5 per vedere la palla volare verso il fondo della Val d’Ega come volesse incastrarsi nei boschi dall’altro lato della valle. Fantastico.
In conclusione
Il golf è gioco di sensazioni. Il Golf a Carezza ve ne regalerà di molto piacevoli. Inoltre il panorama, nonostante il disastro subito dai boschi della zona un anno fa è ancora bellissimo.
Difetti? Se il tempo si guasta (come in montagna capita facilmente) o il vostro swing non vi supporta, la sfida è ancora più grande: solo ricordatevi una buona dose di palline (perchè i rough sono pascoli e non restituiscono facilmente le palline troppo storte), di integratori per i muscoli delle gambe e di pazienza. Come sempre.
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