Mentre i pro si contenderanno il titolo del Rolex Series Italian Open all’Olgiata, noi continuiamo il nostro giro per i campi da provare.
Un campo decisamente adatto a chi cerca preparazione del percorso, panorami particolarmente belli in autunno e un ambiente accogliente è il Golf Club Franciacorta, nel cuore di una delle zone vinicole più importanti d’Italia.
Golf e vini
Il connubio fra vino e golf in questo circolo è particolarmente forte. I tre percorsi che lo caratterizzano sono stati denominati Brut, Saten e Rosè e non è difficile capire il perchè.
Intorno al campo sito nel Comune di Corte Franca, la cui lunghezza complessiva è di 5.921 mt dai tee gialli (Brut + Saten) ai quali si aggiungono i 2.593 mt dell’ultimo nato, (Rosè) si possono vedere infatti, vigneti quasi a 360 gradi.
Da tutto il mondo, i turisti gastronomici vengono in questo spicchio di Lombardia per assaggiare il frutto delle cantine bresciane e spesso si fermano anche per un giro di golf.
Accoglienza prima di tutto
Il golf Franciacorta rappresenta infatti un prototipo di percorso che gli amatori dovrebbero apprezzare particolarmente. Questo è infatti un campo che conquista il giocatore in modo particolarmente soft, mai estremo.
Non si tratta di un campo lunghissimo, siamo sotto i 6.000 mt par 73 per il percorso di campionato. I green non sono enormi e nemmeno velocissimi e il disegno delle buche non ha stravolto il dislivello di queste colline.
In compenso si tratta di un campo che si lascia scoprire dai giocatori di ogni categoria. I fairway sono spesso ampi, con dislivelli differenti anche piuttosto marcati; gli ostacoli d’acqua permettono strategie diverse e ci sono anche alcune buche cieche e un po’ tricky, giusto per dare un po’ di varietà durante il giro.
La buca simbolo
Chi gioca il percorso Brut, ricorderà senza dubbio il par 5 della buca 6, caratterizzato da un muro che delimita due livelli di fairway e che costringe ad un colpo cieco anche i golfisti più potenti.
Personalmente, amo molto il par 3 di soli 111 mt della buca 2 del percorso Saten, con il fairplay completamente contornato dall’acqua e il par 4 della buca 9 da 440 mt, che garantisce un finale davvero tosto e che può cambiare in meglio (lo ammetto, spesso anche in peggio) la giornata a Franciacorta.
In conclusione
Senza dubbio si tratta di un campo piacevole stimolante, ma attenzione: il consiglio è non fermarsi mai per un giro mordi e fuggi. Piuttosto, vale la pena di fermarsi per tutta una giornata o di organizzare il proprio giro di pomeriggio e poi di cenare nel ristorante della Club House.
L’atmosfera è quella “giusta“: piacevole, rilassata e amichevole. Quello che in fondo si cerca sempre quando si va alla scoperta di un percorso di golf…o di un buon ristorante.
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