Ritrovati i resti di 215 bambini in una fossa comune della British Columbia, nei pressi di “Kamloops”, una “Scuola residenziale” cattolica. Il Premier candese Trudeau promette a questo punto azioni concrete. Infatti sono ormai tanti i gruppi nativi che in Canada hanno chiesto con urgenza l’apertura di un’inchiesta nazionale sulle cosiddette “Scuole residenziali”. Coinvolti esperti forensi per identificare e rimpatriare i resti.
Oggi la BBC riporta la notizia dopo che Rosanne Casimir, capo della comunità “Tk’emlups te Secwepemc”, aveva annunciato il macabro ritrovamento durante la scorsa settimana. La scoperta ha quindi suscitato una tale indignazione da indurre decine di persone a creare memoriali improvvisati, posizionando scarpine su scalinate o in altri luoghi per ricordare le migliaia di bambini strappati alle loro famiglie. I leader indigeni oggi citano quell’eredità di abusi come la causa principale dei tassi epidemici di alcolismo e tossicodipendenza nelle riserve.
Il genocidio di un popolo
«Ogni volta che pensiamo a fosse comuni non contrassegnate, pensiamo a un paese lontano in cui è avvenuto un genocidio ma questo non è un paese lontano» ammette Trudeau. Perry Bellegarde, capo dell’“Assemblea delle First Nations” [le comunità di nativi n.d.r.], fa eco affermando che le famiglie «meritano di conoscere la verità per avere modo di guarire dal dolore». Bellegarde ha inoltre sottolineato che «Un’indagine approfondita su tutte le scuole residenziali potrebbe portare alla luce nuove verità sul genocidio del nostro popolo». Purtroppo, infatti, non si tratta di un incidente isolato o di un’eccezione. Rosanne Casimir ha descritto la scoperta come “una perdita impensabile di cui si è parlato ma mai documentato”. Il Governo canadese si è scusato in Parlamento nel 2008 e ha ammesso che gli abusi fisici e sessuali nelle scuole erano dilaganti. Si stima che siano morti circa 6.000 bambini.
Le “scuole residenziali”
Le scuole residenziali erano i luoghi in cui i bambini indigeni, una volta separati dalle loro famiglie, venivano trasferiti per essere rieducati e assimiliati alla cultura canadese. Questa politica prevedeva la violenza sui bambini, talvolta fino alla morte. «Le scuole residenziali erano una realtà – spiega Trudeau – una tragedia esistita qui, nel nostro Paese, e dobbiamo ammetterlo”. I resti sono stati trovati infatti nei pressi della “Kamloops Residential School”, la più grande scuola residenziale del Paese, attiva dal 1890 al 1978. In quel periodo, infatti, più di 150.000 bambini delle “First nations” subirono queste vessazioni finanziate dallo Stato. Molti studenti hanno ricordato violenze per aver parlato la loro lingua madre. Hanno anche perso il contatto con i genitori e le usanze.
La scuola residenziale di Kamploos
Richard Gagnon, residente della Conferenza episcopale canadese, ha espresso “il più profondo dolore per la straziante perdita dei bambini dell’ex scuola residenziale indiana di Kamloops”. La Commissione nazionale per la verità e la riconciliazione ha registrato almeno 51 bambini morti nella scuola tra il 1915 e il 1963. La Commissione ha evidenziato circa 3.200 decessi nelle scuole che non ne hanno registrato la causa in quasi la metà dei casi. Alcuni sono morti di tubercolosi. La Commissione ha affermato che la pratica non era quella di inviare i corpi degli studenti morti nelle scuole alle loro comunità perché il Governo voleva contenere i costi, quindi non sono mai state stabilite norme adeguate.
Trudeau
Nel 2009 il Canada aveva negato 1,5 milioni di dollari da parte della “Commissione per la verità e la riconciliazione” per trovare possibili luoghi di sepoltura. Oggi la politica del Paese cambia finalmente faccia e le bandiere di tutti gli edifici federali sono a mezz’asta. Il primo ministro Trudeau ha infatti promesso “azioni concrete” a sostegno dei sopravvissuti, delle famiglie e della popolazione indigena canadese anche se, al momento, non ha fornito alcun dettaglio sulle iniziative. Anche il leader dell’opposizione Jagmeet Singh ha commentato «Questa non è una sorpresa ma una realtà». «Come padre – ha poi ammesso il premier – non riesco ad immaginare come sarebbe se i miei figli mi venissero tolti e come primo ministro sono sconvolto dalla politica vergognosa che ha strappato i bambini alle loro comunità». I commenti di Trudeau arrivano mentre i leader indigeni chiedono un esame di ogni ex sito scolastico residenziale.
Gli sviluppi
Centinaia le paia di scarpe vuote per bambini collocate nei memoriali in tutto il Paese. Sol Mamakwa, un parlamentare dell’opposizione con il partito New Democrat in Ontario, ha anche invitato il governo a perquisire i terreni di altre ex scuole residenziali. La Federazione delle nazioni indigene sovrane e il governo del Saskatchewan hanno dichiarato di volere che Ottawa aiuti a ricercare morti e sepolture senza documenti nelle scuole residenziali della provincia. Il capo della Federazione Bobby Cameron ha affermato che trovare i resti dei bambini e dare loro sepolture adeguate è importante per le comunità e le famiglie delle Prime Nazioni. La federazione ha compilato un elenco di siti iniziali in cui spera di completare le ricerche radar al suolo.
di Serena Reda