Il 17 Dicembre del 1843 veniva pubblicata la prima edizione del “Canto di Natale” di Charles Dickens (1812-1870). Il primo dei cinque libri natalizi che il più famoso romanziere d’Inghilterra si sforzerà di comporre in occasione delle feste. Una storia universale che parla di povertà, redenzione, carità cristiana e fantasmi!
Ebenezer Scrooge, un avido e scorbutico finanziere, passa le giornate nel suo gelido ufficio a contare soldi. Soldi che cerca in tutti in modi di conservare per sé. Il suo povero scrivano deve fare i salti mortali per strappare a Scrooge il misero stipendio che gli spetta di diritto. E regalare qualche soldo per aiutare i poveri? Scempiaggini!. Il Natale si avvicina, ma questo non sembra scalfire l’animo di Scrooge, che anzi diventa più intrattabile e freddo dell’inverno stesso. Ma la notte della vigilia, tre fantasmi, del Natale passato, del presente e del futuro, visiteranno Scrooge nel suo letto e gli faranno passare una notte da incubo che è destinata a cambiare la sua vita per sempre.
Gli spiriti del Natale
Lo Spirito del Natale Passato – uscito nel 1843, durante gli Hungry Forties (gli anni ’40 della fame), “Canto di Natale” nasce dal bisogno di raccontare la situazione di grande povertà del Regno Unito, che coinvolgeva soprattutto i bambini. Il romanzo natalizio fa leva sul sentimento di fratellanza e carità cristiana che poi caratterizzò quegli anni difficili. In quel periodo, infatti, nacquero numerose associazioni filantropiche, con l’intento di tamponare i danni inflitti dalle poor laws alla società inglese.
Lo Spirito del Natale Presente – ad oggi il primo romanzo natalizio scritto da Dickens è una delle opere più rappresentate e rilette al mondo. Musical, film, opere teatrali…Questo perché la trama, semplice ed efficace, si presta alla lettura dei più grandi così come dei più piccoli. Ed in ognuno scatena un vivido sentimento di bontà, che passando attraverso le vicende dell’avaro Scrooge, ci fa sentire di poter essere migliori, almeno a Natale.
“Canto di Natale” una storia senza tempo
Lo Spirito del Natale futuro – le condizioni lavorative e di vita sono migliorate molto dai tempi in cui i romanzi di Dickens sono ambientati. Nuove sfide però attendono le generazioni a venire. Tra globalizzazione, digitalizzazione del lavoro e lo “spettro” del cambiamento climatico che incombe, il futuro non si prospetta affatto facile. Quello che possiamo augurarci è che la gente ritrovi quel sentimento di bontà, infantile forse, ma necessario per superare ciò che ci aspetta. “Canto di Natale” è un libro che scoppia di speranza, di bontà e di riscatto verso il futuro. Una cosa è certa, fin quando ci sarà il Natale, questo romanzo non smetterà di ispirarci, e l’avaro Ebenezer Scrooge ripeterà ostinato: “Scempiaggini!”.
Buone Feste.
Marco Pozzato
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