Capodanno, tutte le tradizioni portafortuna

Foto dell'autore

Di Giorgia Lanciotti

Tra le innumerevoli e consolidate tradizioni di Capodanno, per prima va annoverata la pungente quanto immancabile domanda che ci accompagna ogni anno con l’ingresso nel mese di dicembre, ovvero: “Che fai a capodanno?”. Come da consuetudine, anche quest’anno ce lo siamo reciprocamente chiesti per settimane, fino a che la fine dell’anno è davvero arrivata.
Con il primo rintocco della mezzanotte che apre il nuovo anno, tradizionalmente, comincia il Capodanno. Da quel momento e per tutto il giorno che è appena iniziato, si susseguono consuetudini culinarie e comportamentali che ci tramandiamo da generazioni.

Tradizioni di Capodanno ben auguranti

I più attenti partono già dai preparativi. Nell’abbigliamento la tradizione vuole che si indossi biancheria intima nuova e di colore rosso. Non tutti sanno però che la tradizione richiede altre due accortezze: la biancheria deve essere un regalo e dopo averla indossata dobbiamo buttarla. Fast fashion, letteralmente.

Passiamo ora al cibo. Sulla tavola del cenone e nel piatto del pranzo del 1° Gennaio tutto ciò che è in grani o in chicchi è ben accetto. Si parte dagli acini d’uva: mangiarla è ben augurante e ad essa è associato un diffuso modo di dire: “chi mangia l’uva per Capodanno conta i quattrini per tutto l’anno”.
Procediamo con le lenticchie, che vanno rigorosamente distribuite a mezzanotte affinchè riescano nell’intento di portare soldi. Ugualmente, la frutta secca e i chicchi di melograno sono i benvenuti nei piatti perché portano salute, soldi e soddisfazioni per il nuovo anno.

Se poi cerchiamo conferme per un amore duraturo, non possiamo non sapere che baciarsi sotto il vischio a mezzanotte è d’obbligo. Meglio se insieme ad un brindisi con bollicine, magari sotto un cielo disseminato di colorati fuochi d’artificio.
E se deve essere festa, che festa sia, e con la musica più allegra e spensierata, che possa farci ritrovare in men che non si dica vagoni umani di un trenino che va diretto verso il nuovo anno a suon di “Marakaibo”. Se invece vogliamo lasciar spazio alla novità nella nostra vita, sarà bene fargli spazio. E perchè non gettando fuori dalla finestra piatti, stoviglie e altre cose vecchie?

Paese che vai, Capodanno che trovi

Di queste tradizioni, ogni regione e ogni Paese ha la propria declinazione. In Argentina, ad essere lanciati dalle finestre sono vecchi documenti ridotti in coriandoli. In Spagna, gli acini d’uva da mangiare sono dodici, uno ad ogni rintocco della mezzanotte e per ogni mese dell’anno. Invece, in Russia è ormai un rituale guardare a Capodanno il film “L’ironia del destino oppure Buona sauna!”, uscito nelle sale cinematografiche russe il 31 dicembre del 1975. In Grecia, si allontanano le avversità appendendo una cipolla alla porta la notte del 31 Dicembre, mentre in alcuni Paesi dell’America Latina si utilizzano per lo stesso scopo tre patate. In Brasile il colore portafortuna è il bianco e i brasiliani, rispettando il dresscode, si ritrovano a festeggiare sulla spiaggia di Copacabana a Rio de Janeiro

La varietà delle tradizioni di Capodanno è immensa e ognuno ha il suo modo di festeggiarlo ma alla fine quello che ciascuno di noi cerca all’inizio di ogni anno, in tutti gli angoli del mondo, è la buona sorte. E che la fortuna ci assista nel nuovo anno più di quanto non abbia fatto in quello vecchio.

Giorgia Lanciotti

Seguici su Facebook, Instagram, Metrò, Metropolitan N6