L’impresaria, moglie del Prefetto, a quanto riporta Ansa, è indagata per concorso in reclutamento e sfruttamento. È quanto emerso nelle ultime ore nell’ambito di un’inchiesta per caporalato condotta dalla Procura di Foggia. Il marito Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, ha rassegnato le sue dimissioni al Ministro Luciana Lamorgese.
Indagine per caporalato: 16 indagati e 5 arresti
L’indagine per caporalato, avviata tempo fa, ha portato alla luce le irregolarità che si verificavano nella provincia pugliese. Le forze dell’ordine si sono concentrate su alcune attività comprese tra luglio e ottobre dello scorso anno, il che ha permesso di risalire a diverse aziende agricole della zona, di una delle quali la donna sarebbe socia. Al momento, sono in totale 16 le persone per cui è stato aperto un fascicolo. In particolare, tre di loro sono agli arresti domiciliari e due sono finiti in prigione. Gli altri 11, invece, tra cui la moglie del Prefetto, dovranno sottostare all’obbligo di firma e dimora.
Stando a quanto si legge nell’ordinanza emessa dal Gip, la donna era coinvolta in un’operazione illegale di reclutamento di manodopera. Come testimoniano le intercettazioni, infatti, era in contatto con il caporale, uno dei due incarcerati, il quale provvedeva a radunare nelle baraccopoli del ghetto di Borgo Mezzanone (FG), e dietro opportuno compenso, braccianti immigrati da impiegare nei campi. Ad aggravare la situazione della Bisceglia, però, ci sarebbe anche l’accusa di sfruttamento. I “reclutati”, secondo i riscontri effettuati dai Carabinieri, si ritrovavano a dover lavorare in pessime condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza, per non parlare delle retribuzioni sottostimate e dell’irregolarità dei contratti.
Dal canto suo, il Prefetto si è totalmente schierato dalla parte della compagna, sebbene la situazione abbia portato al suo ritiro pur essendo estraneo ai fatti. “Sono dispiaciuto moltissimo per mia moglie – ha affermato – che ha sempre assunto comportamenti improntati al rispetto della legalità. Nutriamo completa fiducia nella magistratura […]”, a quanto riporta Ansa.
Scritto da Diego Lanuto.
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