L’MMA è uno sport ancora poco conosciuto che comincia a far parlare di sé grazie a Carlo Pedersoli jr, il nipote di Bud Spencer, il famoso attore scomparso nel 2016. Il ragazzo è tra i più forti esponenti delle MMA, le arti marziali miste e dimostra che fare a pugni è una dote di famiglia.

Uno picchiava per scherzo in coppia con il compare Terence Hill, l’altro è un fighter professionista dal 2014. Non che manchino tracce del celebre nonno dai dati all’anagrafe alla casella e-mail, d’altronde Carlo Pedersoli jr vive nel ricordo dell’omonimo Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer. Scomparso nel 2016, volto indimenticato nel cinema italiano e internazionale, nient’altro che un orgoglio per il lottatore romano reduce dall’ennesima conferma nel campo delle arti marziali miste. Suo il main event di Cage Warriors 93 tenutosi a Göteborg nel weekend, match vinto per split decision (due giudici favorevoli su tre) contro il danese Nicolas Dalby, ex fighter UFC ovvero la più importante organizzazione di MMA al mondo. Proprio l’obiettivo dichiarato del nipote d’arte che, nato a Miami nel 1993, ha espressamente richiesto la bandiera tricolore in sostituzione di quella statunitense nella locandina dell’evento: “Perché mi sento più italiano che americano”. Appartenenza dettata dalla vita nella Capitale dove risiede e si allena in attesa del ritorno in grande stile negli USA.

Pedersoli si è avvicinato a questo sport dopo essere passato dal karate al football americano. A 15 anni, la scoperta delle arti marziali miste, grazie allo zio Manlio. A 18 anni il primo combattimento di MMA, senza alcun tipo di preparazione o allenamento, che vince con un KO al primo secondo, conquistando il campionato italiano in serie C. Carlo capisce che questo è lo sport della sua vita e riesce ad arrivare in serie A.

In Giappone, Pedersoli è stato soprannominato “Semento”, pronuncia giapponese della parola “cemento”, che fa capire come viene visto nel mondo delle MMA.

Pedersoli è fiero di essere il nipote di un personaggio come Bud Spencer, che, oltre a essere un celebre attore, da giovane è stato un grande sportivo, praticando nuoto e pallanuoto a livello agonistico. Carlo jr racconta che il nonno era molto orgoglioso del fatto che il ragazzo avesse intrapreso una carriera sportiva, prendendolo anche un po’ in giro: «Mi elogiava, sempre. Ma la cosa che mi divertiva di più era che dopo i complimenti mi ricordava che era più campione di me…e mi smontava la gioia che avevo. Se c’è una cosa che mi diceva sempre era: potevi scegliere uno sport più remunerativo. Per le botte che prendi, non ti paga abbastanza». Bud Spencer è stato sempre di grande ispirazione e insegnamento per Carlo, soprattutto per la tenacia e la perseveranza che mette negli allenamenti. Quando c’è da preparare un match, Carlo si allena sei giorni su sette per due volte al giorno, in tutte le fasi del combattimento.

Carlo Pedersoli jr è uno dei giovani più talentuosi nella scena italiana delle mixed martial arts, disciplina di combattimento che riserva colpi “ordinari” o meno (pugni, calci, ginocchiate e gomitate) fino a svariate tecniche di lotta all’interno dell’ottagono. Ribattezzato “Semento”, pronuncia giapponese della parola ‘cemento’, soprannome eloquente che dopo l’ultimo trionfo in Svezia riecheggia eccome nell’ambiente delle MMA: il suo record da professionista recita 10 vittorie e una sola sconfitta inflitta da Yuki Okano nel dicembre 2015, verdetto contestato da Carlo che da allora ha rinnovato staff e supporto tecnico (il Gloria Fighting Center). Si tratta della palestra romana che tra i suoi sparring partner coinvolge Alessio Di Chirico, peso medio UFC nonché uno dei tre fighter italiani di scena nella promotion d’eccellenza insieme a Marvin Vettori e Mara Borella. Il quarto potrebbe essere proprio Pedersoli jr, uno dei migliori welter alle nostre latitudini con 7 successi consecutivi negli ultimi due anni.