Quarant’anni di onorata carriera. Gli occhiali di Furio, le basette di Ivano, la canottiera avvoltolata sulla pancia di Pasquale Ametrano. Tante risate, e ad oggi uno strascico di malinconia, per quei volti bulli, figli di Roma, i più noti dopo Romolo e Remo. Ma per la prima volta Carlo Verdone porta in video se stesso. Lui racconta lui, che non sa dire no neanche a un selfie romano: “famose la foto”.

Dal 5 novembre, dopo l’anteprima alla festa del Cinema di Roma, sul colosso streaming Amazon, fa il suo debutto una commedia ‘italo-amara’, dolce e satirica. “Vita da Carlo“, 10 episodi da trenta minuti ciascuno, sono previsti per la prima stagione. Roma è il palcoscenico delle avventure reali e originali, confessate e spiate, del re della comicità Carlo Verdone. Che senza farne mistero, narra nel telefilm la sua ‘stanchezza’ di tornare al cinema nelle solite commedie e con gli stessi personaggi. Ingaggiando così, uno sceneggiatore per scrivere una trama veritiera, un nuovo genere ispirato alla sua quotidianità, da proporre al suo fidato produttore. Ma nessuno riesce a vedere Carlo al di là dei suoi classici ruoli comici. E l’attore è costretto a scendere a patti, pur di accontentare pubblico e finanziatore.

Carlo Verdone show

Gli amici che fanno da spalla nella serie, sono Max Tortora, Monica Guerritore che è Sandra l’ex moglie ancora molto legata a Verdone. Filippo Conti è Giovanni, il figlio secondogenito. E Maddalena, è la figlia di Verdone, interpretata da Caterina De Angelis (figlia di Margherita Buy) per la prima sullo schermo. Con il suo Chicco ex fidanzato, Antonio Bannò, che non avendo casa propria abita nell’attico di Carlo. Ci sono anche i camei di Roberto d’Agostino, Paolo Calabresi, Alessandro Haber, Rocco Papaleo.

“Famolo anziano”, è la battuta del produttore. L’dea di “Vita da Carlo” nasce dall’intuizione che le avventure giornaliere del regista, sembravano già romanzate, tanto da poter essere film. Si legge dal libro di Verdone, “La casa sopra i portici“: “Nell’inverno del 2006, mi capitò un fatto incredibile. Ero in sella alla mia moto e stavo attraversando Ponte Mazzini. Era l’una di notte. Il semaforo rosso.. Dietro di me sentii il rombo smarmittato di una moto. Improvvisamente mi arrivò una violenta pacca sulla spalla: ‘Ma li mortacci tua! Carletto bello! Mamma mia, c’ho davanti er mito dei miti’. Mi urlò sguaiato un coattone. Lui aveva tirato fuori un cellulare. Speravo che il semaforo potesse venirmi in aiuto, ma era sempre rosso. Dopo qualche secondo urla al telefono: ‘A Frà, ‘ndovina chi c’ho davanti? Mo’ to passo che te fà nonnaaa!'”

Vita da Carlo, compleanno col botto

E questo continua da anni. Senza tregua. Senza prendere alcuna distanza dall’ammiratore, dallo sconosciuto che lo placca per strada. Non c’è l’autorevolezza del personaggio ad incutere timore, o rispetto, o soggezione. C’è una fratellanza, acquisita televisivamente; un vincolo consanguineo-cinefilo, che fa del volto paffuto di Verdone la nostra più prossima discendenza. La “Vita da Carlo“, da Trastevere a Monteverde Vecchio, passando per Prati fino a Ladispoli, sarà sempre tutta un’altra cosa.

Federica De Candia. Seguici sempre su MMI e Metropolitan Cinema!