CasaPound e Forza Nuova sono stati oscurati in maniera definitiva su Facebook e Instagram, ovvero le pagine nazionali e locali e i profili degli esponenti.
CasaPound e Forza Nuova confermano il definitivo azzeramento da parte di Facebook e Instagram delle pagine e dei relativi profili social. Lo scrivono i responsabili e i militanti dell’organizzazione di estrema destra su Twitter e lo riprova il social network di Zuckerberg.
CasaPound e Forza Nuova censurati sui social
CasaPound e Forza Nuova scompaiono dai social proprio durante il dibattito sulla fiducia al governo Conte ed infatti, poche ore dopo il discorso alla Camera del premier con cui il Giuseppe Conte ha invitato a un “uso responsabile dei social network, che non di rado diventano ricettacoli di espressioni ingiuriose e di aggressioni verbali”, Facebook e Instagram hanno azzerato le pagine ufficiali, nazionali e locali dei due movimenti di estrema destra e decine di profili dei loro leader e dei loro rappresentanti. Restano, invece, consultabili i profili su Twitter.
Le motivazioni di Facebook sul blocco a CasaPound e Forza Nuova
In particolare, un portavoce di Facebook ha spiegato la posizione dell’azienda. “Non è ammesso chi diffonde odio o attacca gli altri sulla base di chi sono. Candidati e partiti politici devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia”. Nello specifico, Facebook punisce la promozione della violenza o gli atti di violenza come i discorsi e l’istigazione all’odio. E la nota di Facebook si conclude precisando che gli account rimossi non potranno più essere presenti sui due social. Comunque, si sa che Facebook da sempre “banna” individui o gruppi che incitano all’odio o che sono coinvolti in azioni violente. Come può essere, ad esempio, una manifestazione.
La reazione di CasaPound
Infatti, ieri CasaPound era in piazza a Montecitorio alla manifestazione promossa da Fratelli d’Italia contro il governo Pd-M5s. Così il presidente di Casapound Italia, Gianluca Iannone, commenta il blocco degli account. “Ci cancellano perché eravamo in piazza contro il governo. Siamo di fronte ad un attacco discriminatorio da parte dei colossi del web. Si tratta di un attacco senza precedenti. Siamo schifati. Una situazione che rispecchia la situazione attuale del governo della poltrona. Intenteremo una class action urgente contro un atto di una prevaricazione vergognosa”.
La replica di Forza Nuova
Roberto Fiore, leader di Forza Nuova dice la sua parlando di “repressione del pensiero”. “La polizia politica di Zuckerberg cerca di colpire la campagna di Forza Nuova contro il governo di estrema sinistra e Bruxelles. Sintomatico che una cosa di questo genere accada il primo giorno di governo. Di contro, risponderemo con più piazza e più manifestazioni, perché se precludono una strada che si era manifestata come una delle più importanti per il consenso andremo in piazza”.
Il centro sinistra commenta la censura a CasaPound e Forza Nuova
La decisione di oscurare gli account dell’organizzazione di estrema destra ha colpito anche gli esponenti del centro sinistra. Asserisce Dario Parrini del Pd: “Tardi. Ma meglio tardi che mai. È l’unico commento che mi viene da fare alla decisione di Facebook e Instagram di chiudere decine di pagine e profili legati a CasaPound e Forza Nuova. L’apologia di fascismo in Italia non è un’opinione. È un reato”. Interviene anche l’altro esponente del Pd, il deputato Emanuele Fiano (più volte attaccato da CasaPound) interviene sulla questione. E chiede di conoscere il contenuto pubblicato su quei profili. “È un fatto molto pesante. Non può essere un caso, all’origine del quale devono esserci ragioni gravi. Vogliamo capire”.
L’Anpi esulta per CasaPound e Forza Nuova bannati sui social
L’Associazione nazionale partigiani è stata tra i primi a esultare per l’ondata repressiva di Facebook contro CasaPound e Forza Nuova. L’Anpi, che a giugno aveva denunciato entrambi i movimenti per i “numerosi atti di intimidazione, violenza e apologia di fascismo” chiedendo anche di sequestrare la sede di CasaPound a Roma occupata abusivamente, ha appoggiato trionfante la decisione del colosso di Mark Zuckerberg.
Comunque, non è la prima volta che i due movimenti, soprattutto Casapound, finiscono nel mirino dei social. Anche lo scorso aprile, pochi giorni prima delle elezioni Europee, la piattaforma di Zuckerberg decise di cancellare i profili di alcuni esponenti della tartaruga frecciata.