Caso Bibbiano: da scandalo a strumento politico. L’inchiesta Angeli e Demoni che sta scuotendo l’Italia.
Caso Bibbiano, la successione degli eventi
Prima di esprimere un’opinione, è necessario ricostruire la storia per intero: dall’inizio alla fine. Il comune di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, si trova al centro di uno scandalo senza precedenti che ha portato in campo anche le forze politiche. L’indagine, che affonda le proprie radici nell’estate del 2018 e che prosegue fino ai nostri giorni, ha portato alla luce una rete illecita nella gestione degli affidi di minori.
Tutto ha inizio a causa delle numerose denunce dei servizi sociali contro genitori accusati di aver maltrattato i loro figli. Gli investigatori, insospettiti, hanno voluto approfondire la questione. Dalle indagini, è emerso che psicologi e assistenti sociali volevano lucrare approfittando dell’affidamento dei bambini: una volta manipolati mentalmente, venivano affidati ad altre famiglie, le quali avrebbero incassato il contributo economico. Gli psicologi, invece, avrebbero guadagnato grazie alle sedute di terapia.
Caso Bibbiano: cronaca e politica, una miscela esplosiva
Al centro dello scandalo si trova anche l’allora sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti (PD), indagato per concorso in abuso di ufficio per aver «omesso di effettuare una procedura a evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di psicoterapia che aveva un importo superiore a 40mila euro». Il suo comportamento ha procurato «un ingiusto vantaggio patrimoniale al centro studi Hansel e Gretel».
Per Marco Mescolini, procuratore di Reggio Emilia, al sindaco «viene contestato di aver violato le norme sull’affidamento dei locali dove si svolgevano le sedute terapeutiche, ma non è coinvolto nei crimini contro i minori».
Luigi di Maio ha ribattezzato il PD “il partito di Bibbiano” e Matteo Salvini lo ha accusato di fare “business sui bambini sottratti alle famiglie”. Su Facebook, la replica di Matteo Renzi: “chi strumentalizza la violenza sui bambini fa schifo“.
Bibbiano, 24 rinvii a giudizio
Bibbiano, 24 richieste di rinvio a giudizio. Un passo importante per fare finalmente chiarezza nelle sofferenze di troppi bambini strappati alle famiglie con motivazioni considerate fragili se non capziose e strumentali. Ad un anno dall’avvio del caso Bibbiano, l’inchiesta sui presunti affidi illeciti nella Val d’Enza arriva finalmente davanti a un giudice. Per il prossimo 30 ottobre è stata fissata l’udienza preliminare per 24 persone per cui la Procura di Reggio Emilia, con il pm Valentina Salvi che ha coordinato le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri, ha chiesto il rinvio a giudizio.
Forse, per una volta, la politica dovrebbe lasciare alla cronaca il suo tempo. C’è bisogno di chiarezza nel caso di Bibbiano: continuare una campagna elettorale che non sembra mai avere fine non fa bene a nessuno. Soprattutto ai bambini.
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