Coronavirus: possibile infezione a Roma di un turista Cinese

Ricoverato allo Spallanzani un possibile caso di coronavirus

L’ambulanza accorre per soccorrere un turista cinese affetto da un possibile caso di coronavirus. Il 29 gennaio presso lo Spallanzani il 118 ha trasportato un turista che, sentitosi male, ha chiamato i soccorsi dopo aver riscontrato un malore. Il turista ha avvertito un malessere presso un albergo in via Cavour nel centro storico di Roma.

I soccorsi hanno messo in atto le procedure recandosi in albergo dotati di mascherine e tute. Le misure sono state attuate in forma preventiva, in quanto il caso non è accertato ma solo sospetto. Nel frattempo il turista è stato messo in quarantena secondo le procedure previste, nell’attesa delle risposte degli esami. Situazione analoga per la moglie del turista, posta anch’essa in quarantena e sottoposta agli esami di rito.

Come comportarsi

Le azioni da porre in essere sono principalmente due: l’utilizzo di mascherine nei luoghi pubblici ed affollati, unite alle attenzioni per le mani. Gli esperti infatti ci raccomandano di lavarci le mani più volte al giorno. Oltre all’attenzione per l’igiene delle mani bisogna dare particolarmente importanza agli starnuti.

Gli esperti virologi ci consigliano di non starnutire sulle mani, anzi, di starnutire sul braccio, vicino al gomito. Questa zona infatti verrebbe meno a contatto con altri oggetti o persone. Attuando questa procedura pertanto si potranno combattere anche altri tipi di virus e malattie. L’ O.M.S, tramite il suo sito, ci fornisce un elenco riguardo i consigli da poter attuare per prevenire ed evitare i contagi.

Cos’è il coronavirus?

Bisogna precisare che esistono molti tipi di coronavirus, ed i primi sono stati scoperti negli anni ’60, trovati nelle cavità nasali dei pazienti con raffreddori comuni. Quello di cui si parla adesso è un ceppo riscontrato il 31 dicembre del 2019. Fino ad oggi ci sono stati circa 132 decessi e circa 6 474 casi di contagio.

Questo virus provoca infezioni respiratorie che si manifestano in polmoniti o bronchiti e fino ad ora non esistono degli antidoti o vaccini riconosciuti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.

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