Il caso Fedez-Rai sembra non finire mai. Tutto ebbe inizio durante il concerto del Primo maggio, quando Fedez fu invitato per partecipare all’evento sonoro. Da quel giorno in poi c’è stato un via vai di querele e dichiarazioni tra la società della Rai e il cantante che ancora non sembrano placarsi.

Caso Fedez, la Rai lo querela

Dopo che Fedez pubblicò su Instagram la telefonata con alcuni dirigenti della Rai, che lo esortavano e pressavano per evitare polemiche di tipo politico e quindi modificare il discorso preparato per la serata del 1° maggio, si è come inserito un innesco che ha fatto esplodere una bomba.

Una settimana fa, il cantante aveva chiesto di essere ascoltato in commissione di Vigilanza sulla Rai ed inizialmente sembrava esserci stata un’apertura da parte delle forze politiche rappresentate in Commissione. Il capogruppo del Pd in Commissione, Valeria Fedeli, aveva scritto in una nota: “Ritengo legittima e da recepire la richiesta di Fedez di essere audito in commissione di Vigilanza Rai. La Lega è contro ogni censura, quindi se il regolamento lo consente, venga pure. Ogni occasione di confronto e chiarimento per la Lega è sempre positiva“.

Ieri però, la richiesta è stata rispedita al mittente, e in più è stata recapitata a Fedez una querela per “l’illecita diffusione dell’audio della telefonata e per diffamazione aggravata della società e di una sua dipendente”. Un’altra anche la motivazione data per il rifiuto: si tratterebbe di un’audizione impropria e inopportuna.

Fedez querela Di Mare

Subito dopo aver ricevuto notizia della querela con mittente la Rai, in una storia di Instagram il 31enne ha fatto una videostories in cui ha affermato: “Siccome il direttore di Rai3, il signor Di Mare, in Commissione Vigilianza Rai ha detto che io avrei fatto tutto questo e avrei organizzato tutto questo con i giornalisti per tramare alle sue spalle, ma io non sapevo nemmeno chi fosse fino al 3 di maggio, e siccome ho letto delle robe abominevoli. Allora, lo dico come lo direbbe un leghista in Commissione Vigilanza Rai: atto doveroso, denuncerò per diffamazione il direttore di Rai3.

Il fatto a cui si riferiva il cantante durante il video messaggio pubblicato sul social, è legato all’ audizione in RAI del 5 maggio quando venne ascoltato Franco Di Mare, direttore di Rai3, in cui affermò: “Nessuna censura, solo manipolazione dei fatti che ha ottenuto l’effetto desiderato: quello di gettare discredito sul servizio pubblico“.

Fedez ha replicato prontamente, alla querela, affermando di essere pronto ad affrontare le conseguenze delle sue azioni ma di non essersi mai pentito di ciò che ha detto.

La guerra, a suon di querele, sembra dunque essere pronta per spostarsi in tribunale.