La Procura della Repubblica di Rimini ha in mano nuovi importanti elementi sul caso di Pierina Paganelli. La squadra mobile, infatti, avrebbe trovato la t-shirt che potrebbe aver indossato il presunto killer la sera dell’omicidio

L’indumento è stato sequestrato, lo scorso luglio, nell’armadietto della fabbrica in cui lavorava Louis Dassilva. A carico del 34enne senegalese, in carcere dal 16 luglio per l’omicidio della 78enne testimone di Geova uccisa il 3 ottobre 2023 nel garage di casa, oggi (9 settembre) si tiene l’udienza davanti ai giudici del Riesame di Bologna. Presenti il sostituto procuratore, Daniele Paci, che ha coordinato le indagini della squadra mobile, diretta dal commissario capo Marco Masia, e i legali di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che si sono avvalsi della consulenza della psicologa forense Roberta Bruzzone. 

La maglietta – su cui non ci sono tracce evidenti di sangue – potrebbe corrispondere a quella che indossa l’uomo nel video di sorveglianza pochi minuti dopo la morte di Pierina.

Tutti questi nuovi elementi, anticipati ai giudici del Riesame dalla Procura, saranno la base della relazione ufficiale e definitiva della polizia scientifica di Roma. Gli avvocati Fabbri e Guidi, difensori del 34enne, tenteranno di chiarire che Dassilva nonostante un voucher aperto per un biglietto aereo in Senegal e parenti in Francia che potrebbero ospitarlo, non ha lasciato l’Italia pur sapendo di essere l’unico indagato. Inoltre la difesa tenterà di smontare proprio l’argomento video in cui secondo l’accusa si vedrebbe il killer di Pierina. 

Per confermare la richiesta di carcere per Dassilva, la Procura di Rimini ha presentato anche una relazione preliminare della perizia sui cellulari dell’uomo e quindi sui contatti di questo con Manuela Bianchi, la nuora di Pierina. Un elemento di primo piano visto che, per gli inquirenti, proprio il rapporto extraconiugale tra i due potrebbe essere il movente del delitto di Pierina Paganelli che aveva scoperto la relazione. Inoltre in caso di scarcerazione Louis tornerebbe nello stesso palazzo del delitto in cui abita anche la donna.

Pierina Paganelli, l’accusa a Dassilva

Su lui grava l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato: il Gip ha ritenuto infatti la sussistenza delle tre aggravanti contestate, ritenendo che Dassilva abbia commesso il fatto per “futili motivi, agito con crudeltà nei confronti della vittima e per avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa”.

Ieri mattina sono partite le perquisizioni in casa dell’uomo, 34 anni, condotte dal personale della Polizia Scientifica di Bologna dopo che la Squadra Mobile di Rimini ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Nelle carte si legge che “il movente è individuato dal Gip nella relazione amorosa, e nel timore della sua scoperta, che univa come unisce l’indagato a Manuela Bianchi”,

Determinante per le indagini è stata la videoripresa di una videocamera di via Ciclamino che, alle 22,17, aveva ripreso un soggetto di carnagione scura, di spalle mentre camminava in direzione del portone del civico 31.

L’unico abitante di colore, puntualizzano nell’accusa, nel condominio 31 (come in quelli vicini) era proprio l’indagato che invece aveva sempre sostenuto di essere rimasto a casa dalle 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo.