A La vita in diretta, Giovanna Botteri sul caso Pipitone. Punta il dito contro la televisione russa e sul modus operandi da sciacalli che stanno usando per fare ascolti.
Stanno giocando sulla pelle di una donna che da diciassette anni soffre in modo terribile perché le hanno tolto la figlia“, ha detto Botteri.

Confronto caso pipitone - photo credits: web
Confronto caso pipitone – photo credits: web

Caso Pipitone: pista Olesya Rostova

Sono giorni che si parla del possibile ritrovamento di Denise Pipitone, la bambina rapita da Mazara Del Vallo l’1 settembre 2004. I dubbi e le incertezze sulle dichiarazioni del programma televisivo russo nусть говорят (Lasciateli parlare) sono molte.

A partire dallo svelamento del gruppo sanguigno in diretta televisiva, fino al non coinvolgimento dei legali e delle autorità. Dubbi e incertezze dicevamo, ma ormai lo sappiamo: Olesya Rostova non è Denise Pipitone. A confermarlo è Giacomo Frazzitta, avvocato di Piera Maggio. Ieri sera (6 aprile) Frazzitta ha partecipato al programma russo per mettere fine alla speculazione e, una volta scoperta la verità, ha commentato: “Qualcosa del genere non sarebbe mai accaduto in Italia“.

Da qualche giorno, nel frattempo, Olesya ha ritrovato sua sorella Anastasia, si sono aggiunte sui social e si sono incontrate. Questo mentre il Italia si sperava in un happy ending per Maggio dopo 17 anni dalla scomparsa della figlia.

Il resto è show

Il resto è uno show, uno show costruito sulla sofferenza di una madre, Piera Maggio e sull’attenzione di una nazione che sperava di vedere madre e figlia tornare insieme. Una scelta di marketing che la giornalista Giovanna Botteri ha ritenuto disgustosa.

Chi l’ha visto è un programma che aiuta le persone, fa servizio pubblico […] la trasmissione russa è totalmente opposta – ha commentato Giovanna Botteri – Tutta la mia solidarietà alla signora Piera, io spero che questo serva almeno a spingere le ricerche per trovare sua figlia”. In merito al cinismo della trasmissione non possiamo non essere d’accordo: “è una cosa disgustosa“.

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Articolo di Giorgia Bonamoneta.