Dopo 11 giorni di latitanza è stato ritrovato Giacomo Bozzoli. Nel 2015 aveva ucciso lo zio Mario, gettandolo nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno, l’8 ottobre di nove anni fa. Dopo la condanna all’ergastolo il 39enne aveva deciso di far perdere le sue tracce. Era invece nella sua villetta a Soiano sul Lago, nascosto nel cassettone del letto insieme a un borsello con 50mila euro. Dopo la sentenza della Cassazione e la sua sparizione, sono partite le ricerche: la sua stessa casa era piena di cimici. Il procuratore di Brescia ha inoltre dichiarato che “si era recato in Spagna con il figlio di 9 anni e la compagna. Non aveva intenzione di costituirsi; anzi ha detto più volte che è innocente e vuole dimostrarlo”.
La condanna di Giacomo Bozzoli
L’uomo aveva deciso di tentare la fuga dopo che l’8 luglio la Cassazione lo aveva giudicato colpevole e condannato all’ergastolo, per il reato di omicidio di primo grado. Da lì, gli stessi vicini hanno riferito che la famiglia era assente già da una decina di giorni. Anche la Maserati a lui intestata era passata sotto un lettore targhe, prima a Manerba e poi a Desenzano. Probabilmente la famiglia ha tentato il rientro in Italia con mezzi di fortuna.
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