Cda Rai, via libera alle nomine di Fuortes

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Di Edoardo Baldoni

Dopo la polemica sulla destituzione di Mario Orfeo l’ad Rai, Carlo Fuortes, torna protagonista con le nuove nomine proposte al consiglio d’amministrazione.

Cda Rai, ecco i nomi approvati dal consiglio

Doveva essere il giorno della resa dei conti ed invece il consiglio d’amministrazione questa mattina ha dato il via libera alle nomine dell’amministratore delegato Carlo Fuortes.

L’ad, la scorsa settimana bersaglio delle polemiche legate all’ex direttore dell’approfondimento. Ora, prima di tutto ha risolto subito il “Caso Orfeo”, il quale passerà a dirigere il Tg3. All’approfondimento quindi toccherà ad Antonio di Bella, che lascerà il daytime. A ruota Simona Sala prenderà il posto lasciato libero da Di Bella, dimettendosi da direttrice del notiziario sul terzo canale.

Una decisione che ha generato malcontento

Non tutti però risultano favorevoli ai cambiamenti proposti. Le modifiche infatti sono passate con cinque voti su sette (non unanimità). Rimangono contrari i consiglieri Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà

Quest’ultimo inoltre ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Personalmente non mi sento di avallare politiche gestionali che assumono i contorni di uno stanco e liso gioco di ruolo partecipato da partiti e portatori di interessi a danno della stabilità e del reale interesse aziendale. I dipendenti mi hanno eletto per difendere la Rai: non sosterrò nessuna proposta dell’ad che non sia giustificata da robuste motivazioni industriali, editoriali e di prospettiva del servizio pubblico

Da segnalare, sempre nella sfera della tv pubblica, il malcontento dopo il monologo della comica Luciana Littizzetto. Ieri l’Agcom ha deliberato un richiamo formale nei confronti della Rai per la violazione dei principi in materia di par condicio e pluralismo durante la campagna referendaria 2022. Così L’Authority richiama la rete:

Affinché nei programmi di informazione venga garantito un rigoroso rispetto dei principi del pluralismo, dell’imparzialità, dell’indipendenza, della completezza, dell’obiettività e della parità di trattamento fra i diversi soggetti politici in tutto il periodo di campagna referendaria.

Edoardo Baldoni