Cecchinato: “Avevo perso entusiamo. Sartori unica persona che possa riportarmi ad alti livelli”

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Di Redazione Metropolitan

Ha parlato un po’ di passato, presente e futuro Marco Cecchinato, intervistato da Simone Eterno e Jacopo Lo Monaco nel podcast di Eurosport “CALL-Azione”. Dalle riflessioni sugli ultimi mesi difficili agli obiettivi per quelli futuri, passando per scelta di cambiare team e coach, Cecchinato racconta la sua voglia di ritrovare «il vecchio Ceck».

Cecchinato e il buio dell’ultimo anno

Sono passati esattamente 365 giorni da quando Marco Cecchinato si trovava in 16esima posizione del ranking mondiale. Da allora è stata una discesa inesorabile che l’ha portato fino all’attuale 113esimo posto. “Prima quando entravo in campo esprimevo un buonissimo livello di gioco ed ero tanto in fiducia vincendo tante partite; entravo in campo convinto di poter vincere con tutti e questa convinzione è stata l’arma più importante. Gli ultimi mesi non sono stati facili perché sono entrato un po’ nel tunnel della sfiducia, in campo era un po’ disordinato e non ero io a far gioco, non riuscivo più a spingere“.

Una parola, “ordine“, molto importante nel vocabolario di Cecchinato, che non nasconde tutte le difficoltà avute negli ultimi mesu. “C’è ordine quando riesco a fare delle giocate a livello tattico e tecnico che comunque sono abbastanza chiare nella mia testa. Nell’ultimo periodo avevo tanta fretta, era come se volessi chiudere subito il punto nel giro di 3-4 colpi, non avevo pazienza. Cercavo giocate molto difficili e, mettendoci anche un po’ di sfiducia, era diventato veramente difficile trovare il mio ordine nelle nelle varie giocate“.

Marco Cecchinato
Photo Credit: Getty Images

Interrogato su quanto abbia influito sul calo dell’ultimo anno la sconfitta contro Mahut al primo turno del Roland Garros 2019, il palermitano ha risposto “Non è stata solo la botta di Roland Garros che mi ha tagliato le gambe, ma anche le tante partite perse al terzo set. Ho iniziato a ad avere un po’ un po’ di dubbi, non mi sentivo bene in campo e avevo perso anche un po’ di entusiasmo“. Era stato da quella partita, infatti, che Marco ha cominciato a perdere posizioni e inanellare una serie di sconfitte che l’hanno fatto poi sprofondare nel ranking.

La decisione di cambiare coach

Dopo 8 anni con Uros Vico, con il quale ha conquistato ben tre titoli e la storica semifinale a Parigi, è arrivata la difficile decisione di cambiare strada. “Era da un po’ di settimane che avevo bisogno di cambiare il mio team perché comunque avevo bisogno di nuovi stimoli. Sentivo che c’era qualcosa che non andava bene nel mio tennis e nella mia forma fisica. Sentivo che dovevo cambiare qualcosa per darmi una scossa, per ritrovare l’entusiasmo e la voglia di allenarmi. Ho parlato con la mia campagna e col mio manager, mi hanno ascoltato e mi hanno consigliato di fare ciò che mi faceva stare bene. Dopo otto anni con il mio preparatore di sicuro non è stata una scelta facile, è stata una persona molto importante nella mia vita. Purtroppo ogni tanto le scelte difficili e importanti vanno prese“.

E con Massimo Sartori sono subito arrivati nuovi stimoli: “Ho iniziato a lavorare con Sartori e ho già buonissime sensazioni; mi sono allenato per un mese intero mattina e pomeriggio 6 giorni su 7, abbiamo lavorato molto bene e sono molto soddisfatto. Una una delle cose più importanti è quella di convincermi che non ho disimparato a giocare a tennis. Nel giro di un mese stiamo già mettendo ordine e sarei già pronto per competere; sono molto contento del lavoro con Massimo perché ho massima stima e massima fiducia. Una delle cose più belle che mi sta facendo ritrovare è divertirmi in campo e divertirmi in allenamento. Ho voglia di ritornare ad alto livello, ho voglia di soffrire e solo con con tante ore di allenamento posso ritornare ad alti livelli“.

Cecchinato
Photo Credit: GUILLAUME HORCAJUELO/EPA 

Prospettive e obiettivi futuri

Sulla situazione Coronavirus Cecchinato si è espresso in linea con gli altri tennisti interrogati sul tema: “Spero si possa ritornare a giocare secondo me è molto difficile perché comunque il tennis è uno degli sport peggiori per questo problema. Tutti i tennisti vengono da qualunque parte del mondo, stiamo sempre a contatto nello spogliatoio, ci sono tantissime persone che entrano escono dalle dal circolo. Ho una gran voglia di ricominciare perché ero già pronto per giocare il torneo“.

Sul futuro e gli obiettivi in campo, invece, lo stesso Cecchinato ammette che bisognerà considerare passo passo come procedere. Di sicuro l’obiettivo principale è quello di ritrovare la migliore condizione e tornare in alto. “Sartori ha detto di scordarmi i Challenger. Purtroppo adesso sono 110 e quando non entrerò nel tabellone dei tornei ATP non so non so quale sarà la programmazione. Mi ha detto che se avrò questa classifica, andremo a giocare le qualificazioni negli ATP; se dovessi perdere ancora punti magari si ripassa spero brevemente nei Challenger perché l’obiettivo che ribadisco è di ritornare ad alto livello“.

E noi non possiamo far altro che augurargli di tornare a farci urlare davanti al televisore, magari nuovamente per una semifinale (o meglio ancora, finale) Slam.