
In un clima tesissimo per la maldigerita celebrazione di Polanski, trionfa ai Premi Cèsar l’esordio di Ladj Ly I miserabili.
César 2020 | Tutti contro Polanski
Questa edizione dei Cèsar sarà ricordata soprattutto per le reazioni negative verso le 12 nomination da record a L’ufficiale e la spia del regista Roman Polanski, ancora al centro dei riflettori per l’accusa di uno stupro compiuto nel 1977 in California ai danni dell’allora tredicenne Samantha Gaimer. Oltre a lei si sono fatte avanti numerose presunte vittime del regista, sebbene molte per reati che attualmente si sarebbero prescritti. Il grande numero nomination ha spinto, inoltre, a dimettersi l’intero organo direttivo dei Cèsar, oltre che a spingere Polanski e tutto il cast a non partecipare alla premiazione. Infatti, anche grazie alla campagna internazionale #metoo contro la violenza sulle donne, il regista franco-polacco si è prestato inevitabilmente a un’escalation di feroci e rinnovate critiche. Decine di manifestanti si sono comunque presentati fuori dalla Salle Pleyel di Parigi dove era in corso la cerimonia per manifestare il dissenso contro il florilegio di nomination a L’ufficiale e la spia. L’apice del dissenso è stato toccato ieri con l’abbandono polemico della cerimonia di Adele Haenel al momento della premiazione di Polanski come Miglior regista. La stessa ministra francese della Cultura Riester ha sottolineato il simbolo negativo che costituisce il premio a un uomo così compromesso rispetto al tema della violenza sulle donne.

César 2020 | Il palmarès finale
Al di là delle polemiche, la cerimonia dei César 2020, per quanto possibile, è arrivata fino in fondo con la conduzione di Florence Floresti, generando i seguenti verdetti dell’annata di cinema francese:
I Miserabili di Ladj Ly: Miglior Film, Miglior Attore Emergente (Alexis Manenti), Miglior Montaggio (Flora Volpelière);
L’ufficiale e la spia di Roman Polanski: Miglior regia (Roman Polanski), Miglior Sceneggiatura Non Originale (Roman Polanski e Richard Harris), Migliori Costumi (Pascaline Chavanne);
Papicha di Mounia Meddour: Miglior Opera Prima, Miglior Attrice Emergente (Lyna Khoudri)
La Belle Époque di Nicolas Bedos: Miglior Sceneggiatura Originale (Nicolas Bedos), Miglior Attrice Non Protagonista (Fanny Ardant), Migliori Scenografie (Stéphane Rosenbaum);
Dov’è il mio corpo? di Jérémy Clapin: Miglior Film Animato, Miglior Colonna Sonora Originale (Dan Levy)
Ritratto della giovane in fiamme di Cèline Sciamma: Miglior Fotografia (Claire Mathon);
Wolf Call di Antonin Baudry: Miglior Sonoro (Nicolas Cantin, Thomas Desjonquères, Raphaël Mouterde, Olivier Goinard, Randy Thom);
Alice e il Sindaco di Nicolas Pariser: Miglior Attrice (Anaîs Demoustier)
Oh Mercy! di Arnaud Desplechin: Miglior Attore (Roschdy Zem)
Grazie a Dio di François Ozon : Miglior Attore Non Protagonista (Swann Arlaud),
Parasite di Bong Joon-Ho: Miglior Film Straniero
M, Yolande Zauberman: Miglior documentario
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