L’estradizione del terrorista dei Pac, Cesare Battisti, potrebbe essere sempre più vicina. Il Presidente del Brasile Michel Temer gli ha revocato il permesso permanente accordatogli in precedenza dall’ex presidente Lula
Michel Temer ha ordinato di revocare il permesso di soggiorno permanente a Cesare Battisti (e non l’asilo politico o lo status di rifugiato come scritto in maniera scorretta da molti: abbiamo trattato QUI l’argomento in maniera più approfondita).
L’atto non è però da solo sufficiente per estradare Cesare Battisti: sarà necessaria la pronuncia del Supremo Tribunale Federale sulla richiesta dell’habeas corpus avanzata dai legali di Cesare Battisti.
La Corte dovrà pronunciarsi sul se, come e quanto la libertà personale del soggetto in questione potrà essere limitata o soppressa una volta estradato.
Sino ad ora Cesare Battisti si era detto tranquillo, anche dopo l’arresto durante il presunto tentativo di scappare in Bolivia della scorsa settimana.
«Non è vero che non posso lasciare il Paese. Non sono un rifugiato, sono un immigrato con un visto permanente, posso viaggiare all’estero ogni volta che voglio. – aveva detto Battisti subito dopo la liberazione. – Non stavo fuggendo, non ho motivo di lasciare il Brasile, l’unico Paese in cui sono protetto è questo».
Il destino del terrorista itaiano è ora nelle mani del giudice Luis Fux, il quale dovrà pronunciarsi sull’habeas corpus. Sembra però non prima della prossima settimana visto che in questi giorni la Corte è già molto impegnata.
Tuttavia, indiscrezioni provenienti sostengono che nel caso in cui la decisione della Corte arrivasse in ritardo, interverrebbe un parere ufficiale dell’ufficio legale della presidenza. Questo, probabilmente, porterebbe Cesare Battisti all’estradizione.
Cesare Battisti potrebbe essere assicurato alla giustizia italiana.
Se le procedure per l’estradizione andranno a buon fine, Battisti dovrà scontare ben 4 ergastoli per gli omicidi di Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin e Andrea Campagna.