Mentre la Procura Federale indaga sul presunto illecito sportivo del Parma, un’altra società dell’Emilia-Romagna vive ore di ansia e terrore: il Cesena Calcio è ad un passo dal fallimento dopo che l’Agenzia delle Entrate ha rifiutato la ristrutturazione del debito (73 milioni di euro) dei romagnoli. 

La Guardia di Finanza sotto la sede del Cesena Calcio (Foto dal web)

Periodo nero per i club che albergano in Emilia Romagna: dopo l’inchiesta ed il successivo deferimento piombato sul Parma, il Cesena rischia di fallire. Il “No” dell’Agenzia delle Entrate alla proposta di rateizzazione del debito che grava sul club romagnolo mette in serio pericolo il futuro dei Cavallucci bianconeri. Nelle ultime ore, la società di Giorgio Lugaresi ha presentato un nuovo piano di ristrutturazione del debito  per cercare di rimanere aggrappati con le unghie e con i denti alla Serie B. La situazione è, al momento, mutevole ed estremamente delicata, il club bianconero è seguitissimo dai tifosi cesenati ma il futuro è nebuloso ed incerto. Quali potranno essere gli sviluppi di questa storia? Le ipotesi sono molteplici: la più ottimistica dice Serie B (in caso vadano a buon fine il nuovo piano e il conseguente ricorso, ma è difficile), la più realistica invece Serie D (fusione col Romagna Centro o creazione di una nuova società, ma i tempi stringono). Esiste, purtroppo, una soluzione peggiore della ripartenza nei dilettanti: restare senza calcio almeno per un anno. Per evitare questo nefasto destino, Rino Foschi (dopo essersi dimesso lo scorso 28 maggio) si è messo alla ricerca di imprenditori per costruire una cordata capace di acquisire il club e permettere la ripartenza dalle serie minori. 

Rino Foschi, una delle ultime speranze del Cesena Calcio

SINDACO ED ASSESSORE ALLO SPORT AL LAVORO PER SALVARE IL CESENA

Lavori in corso anche a Palazzo Albornoz dove Paolo Lucchi (sindaco di Cesena) e Christian Castorri (assessore allo Sport) stanno lavorando acquisendo informazioni sulla difficile situazione: “Sin da martedì sera – spiegano i due–, non appena abbiamo appreso che l’Agenzia delle Entrate ha respinto il piano per la ristrutturazione del debito, siamo al lavoro per affrontare una situazione che vede in forte rischio il futuro del calcio in città. Il primo passaggio che abbiamo ritenuto indispensabile fare è stato quello di scrivere alla società, chiedendo che da corso Sozzi sia fatta chiarezza e di venire informati in modo ufficiale sulle prospettive del Cesena Calcio. Riteniamo doveroso poter fornire informazioni chiare ai tanti tifosi, ma non solo: come amministratori abbiamo anche l’obbligo di interagire con le istituzioni e, per riuscirci, la società deve essere trasparente e sincera, senza superficialità.” Il duo aggiunge in coro: “Questa fase è, per diversi motivi, straordinaria. Quindi deve essere affrontata dalla dirigenza bianconera con il polso fermo di chi sa di dover rispondere a tanti. Occorre anche spiegare con precisione le prospettive possibili, evitando di creare aspettative irrealizzabili.” Avviati i contatti anche con FIGC Lega Calcio: “Ci stiamo concentrando per capire quali possano essere le prospettive sportive realistiche e, allo stesso tempo, non vogliamo mettere a rischio la grande opportunità che costituisce la partecipazione di Cesena agli Europei under 21 del 2019, per i quali stiamo ristrutturando lo stadio.” I tempi stringono: i lavori erano a carico del Cesena che, fallendo, lascerebbe la patata bollente al Comune che dovrebbe indire una gara d’appalto allungando eccessivamente la forbice temporale. 

Paolo Lucchi, sindaco di Cesena

TIFOSI INCREDULI, DISTRUTTO IL PRESIDENTE LUGARESI

Incredulità, sconforto e sgomento. La piazza di Cesena ha reagito malissimo alla notizie del possibile fallimento della società bianconera. Sentimenti che, come spesso accade nella nostra modernità, sfociano sul web trovando una parziale valvola di sfogo: “Cancellati 78 anni di storia!” “Era la logica fine di una società sommersa dai debiti.” “Si è arrivati tardi a cercare di porre rimedio alla situazione. Troppo grande il peso da portare, non poteva essere diversamente. Ora speriamo che si riparta con altre logiche e soprattutto altri uomini!” Una rabbia composta ma distruttiva: la passione del tifoso romagnolo non si spegnerà certamente con l’approdo dei bianconeri in Serie D.

Duro, affranto ed emozionale, invece, lo sfogo del presidente Giorgio Lugaresi. Il numero uno del club romagnolo ha affidato ad una lettera intitolata “Suicidio” il suo pensiero: “Quando leggerete questo scritto io sarò morto. Non essere riuscito a salvare il Cesena, per me, è una sconfitta insopportabile. Molte persone a me care resteranno senza lavoro. Ho rovinato la mia famiglia, ogni mio bene verrà messo all’asta. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato nel Cesena calcio. Ero certo che con la ristrutturazione del debito ci saremmo messi a posto per sempre.”

Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena. Fu uno degli artefici della promozione in Serie A dei romagnoli

La situazione del Cesena è disperata: nelle prossime ore, i dirigenti e le cariche politiche romagnole cercheranno di salvare il club arrivato al tredicesimo posto nella Serie B appena andata in archivio. I tifosi attendono col fiato sospeso mentre tutta Italia osserva preoccupata…

ANDREA MARI

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