“Hasta el final, Vamos Real” contro “You’ll Never Walk Alone”. Questi i motti e gli incitamenti che spalancano le porte alla notte più prestigiosa del mondo: Real Madrid-Liverpool, Finale di Champions League di Kiev. Le merengues sono a un passo dal realizzare la tripletta consecutiva di Coppa dei Campioni, ma i Reds non saranno certo della stessa idea, pronti a sfoggiare qualità e velocità in mezzo al campo. Chi alzerà il trofeo tanto ambito?

FORMAZIONI

REAL MADRID (4-3-1-2): K.Navas; Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Modrid, Casemiro, Kroos; Isco, Cristiano Ronaldo, Benzema.  All. Zinédine Zidane

LIVERPOOL (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, van Dijk, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner; Salah, Firmino, Mané.  All. Jurgen Klopp

Il tecnico francese non stravolge nulla, preferendo lo stesso undici che un anno fa superò la Juventus a Cardiff, anche se il dubbio Isco-Bale ha tenuto sveglio Zidane per giorni. D’altra parte Klopp ha le idee chiarissime, scegliendo la formazione migliore della stagione luccicante per via del tridente delle meraviglie Salah-Firmino-Mané. Emre Can invece non recupera in tempo.

Due menti a confronto: Klopp vs Zidane – immagine fonte web

PRECEDENTI

Nella storia della Champions League gli incroci tra le due squadre sono 5, ma la prima volta è quella che non si scorda mai; 27 maggio del 1981, Stadio Parco dei Principi di Parigi, il Real Madrid e Liverpool si giocarono la finale della 26esima edizione della ‘Coppa dalle grandi orecchie’. In quella occasione a vincere furono gli inglesi, grazie alla rete messa a segno al minuto 82 dal difensore Alan Kennedy, aggiudicandosi un match tiratissimo. Che possa presentarsi la chance di vendetta per le merengues?

Champions, Real Madrid-Liverpool: i precedenti e quella finale del 1981
Proprio l’autore della rete Kennedy con la Coppa dei Campioni tra le mani – immagine di “Sport Mediaset”

CRONACA

Apertura del palcoscenico consegnata alla cantante del momento, Dua Lipa, ma l’esibizione strepitosa non può più dilungarsi perché è arrivata l’ora di Real Madrid-Liverpool alla caccia della coppa dei campioni. Una sincera pelle d’oca per il celebre inno di Champions League e i sostenitori giunti fino a Kiev per godersi la partita dell’anno e assistere le proprie squadre, che si distendono in campo e col fischio d’inizio dell’arbitro Mazic possono dare il via al match. 

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Il palcoscenico di stasera: NSC Olimpiyskiy Stadium, Kiev – immagine di “Getty Images”

Come ci si poteva immaginare l’inizio della partita è decisamente infuocato, passando dai piedi dei Reds, però, che impressionano fin dai primi istanti per la cattiveria e l’intensità con cui si propongono in avanti, con un Real stranamente intimidito e schiacciato dietro. Difatti al 18′ un brivido percorre tutta la schiena della retroguardia dei blancos a causa di un calcio d’angolo di Salah: palla al centro per Van Dijk che si smarca perfettamente, rubando il tempo a Navas, ma gira di testa alto sopra la traversa.

I Reds hanno iniziato solo ora a premere il Real, che non riesce a trovare le misure giuste per respingerli, subendo poco dopo: Mané se ne va sulla sinistra regalando una gran palla a Firmino, che impiega troppo tempo a calciare ma, dopo la respinta di Ramos, la palla finisce ad Alexander-Arnold che conclude di potenza, con Navas sicurissimo che blocca in due tempi. 

Il 30′ però è una doccia gelata per i sostenitori del Liverpool e la squadra inglese stessa che devono rinunciare all’uomo migliore, Salah, non potendo proseguire a causa di un infortunio alla spalla rimediato per contatto sospetto con Ramos. L’egiziano lascia quindi il campo in lacrime per favorire l’ingresso di Lallana. Le sfortune però non terminano qui, perché giusto 6′ dopo gli spagnoli devono sostituire Carvajal per un problema muscolare, e la scelta di Zidane è Nacho.

Lacrime di delusione e rabbia per Mohamed Salah – immagine di “Fantagazzetta.com”

Dopo la “pugnalata” per abbandono di Salah il Liverpool si fa trovare impreparato, col Real che quasi beffa Klopp e giocatori: colpo di testa ravvicinato di Ronaldo con Karius che respinge, ma la sfera finisce sui piedi di Benzema, che deposita in rete, ma a nulla serve data la segnalazione di offside di Ronaldo da parte del guardalinee. Vengono assegnati 3′ di recupero ma non succede altro, e primo tempo che si chiude sullo 0-0, a dimostrazione del match bloccato che stiamo assistendo.

Al via della ripresa i madrileni riprendono il pallino del gioco, toccando con la punta dei piedi l’importantissimo vantaggio: retropassaggio sbagliato di Lallana, che regala palla a Isco che ne approfitta, calciando col pallonetto di destro, ma la sfera si stampa sulla traversa salvando temporaneamente i Reds. E’ questione di un paio di minuti infatti, con l’errore raccapricciante di Karius che sentenzia i suoi: il portiere tedesco sulla pressione di Benzema sbaglia malamente il rinvio con le mani e Benzema con un semplice tocco mette in buca la palla dell’1-0 per il Real.

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Benzema gioisce per l’1-0, ringraziando Karius – immagine di “Daily Star”

Il Liverpool però non ne vuole proprio sapere, attaccando prepotentemente il Real, trovando così il pareggio immediato al 55′: Milner dalla bandierina mette una palla perfetta per Lovren che prolunga intelligentemente di testa per Manè, che calcia di prima col destro, riportando il punteggio in parità. E’ evidente che la finale di Champions si sia sbloccata nel secondo tempo, con la gara frizzantina di nuovo dalla sponda del Real: Nacho mette in mezzo per Isco, lo spagnolo controlla brillantemente di destro, concludendo subito da distanza ravvicinata, ma Karius si fa “perdonare”, respingendo in calcio d’angolo.

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Mané e la sua dedica per il goal dell’1-1 – immagine di “Daily Post”

61′ sul cronometro di gara e Zidane opta per un inversione di rotta: fuori Isco e dentro Gareth Bale, che si posiziona sulla fascia sinistra e Ronaldo rimane sulla destra. Mai cambio fu più azzeccato, anche se c’è solamente da applaudire l’acrobazia di Gareth Bale che confeziona il preziosissimo 2-1: Marcelo pennella un cross per il gallese che in area si inventa una spettacolare sforbiciata segnando un goal assurdo. Klopp e tifosi sono visibilmente atterriti, ma i Reds sono vivi e mollare non è nelle loro corde: Mané prende in mano la squadra e mandando al bar mezzo centrocampo scarica un tiro rasoterra a giro dal limite dell’area che termina sul legno destro di Navas.

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Indescrivibile la rovesciata di Bale – immagine di “CalcioMercato.com”

La sfuriata degli inglesi però dura poco e i blancos tornano a condurre il gioco, scegliendo di gestire saggiamente palla per poi, nel caso, attaccare. 8′ più recupero alla fine, con Mané che prova a caricarsi la squadra sulle spalle cercando di ripartire, ma Ramos è veloce e gli ruba palla: il ghanese, coi nervi a fior di pelle, commette una brutta entrata sullo spagnolo, ricevendo giallo. A causa del forfait in campo di Milner, poi, Klopp si trova costretto a sostituirlo con il futuro juventino Emre Can.

Ma evidentemente, dopo l’errore su Benzema, il portiere dei Reds non ha avuto la forza di ricomporsi, offrendo su un piatto d’argento il 3-1 al Real Madrid: Bale, estremamente in fiducia, calcia col mancino da posizione siderale, ma Karius sbaglia totalmente l’intervento e devia nella propria porta la palla. Come nella prima frazione vengono assegnati altri 3′ di recupero al rintoccare del 90′, con Zidane che cerca di guadagnare tempo con l’ultima sostituzione di Asensio per l’uscita di Benzema. Il tempo però scade sul risultato di 3-1 e i sogni di gloria dei Reds si spengono sul triplice fischio di Mazic, al contrario del Real Madrid che prosegue nello sfatare record su record: la terza Coppa dei Campioni è realtà.

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Karius che medita sui suoi errori e il 3-1 concesso – immagine di “Corriere”

 

di Yvonne Alessandro