Martina De Vivo, tiktoker romana con un discreto seguito sui social, rompe il silenzio dopo diversi messaggi dei follower che l’avvisavano di aver visto il suo ex fidanzato con Chanel Totti. “Ebbene sì, è vero” dice in un video, raccontando senza filtri la sua versione: “Oggi mi sento di raccontarvi tutto quello che è successo. Non sono famosa ma mi seguite in molti, avete visto la mia storia con Cristian, quando sono rimasta incinta, quindi penso sia giusto raccontarvi come sono andate le cose”.
Per il momento non c’è nessun prova che confermi le sue parole, ma Martina promette che arriveranno a breve anche quelle: “Con la bambina che non aveva neanche 2 mesi di vita – racconta – apro il telefono del mio fidanzato, che viveva ancora con me, e vedo la chiamata di Chanel Totti. Scrivo a lei e lei nega. Lui dopo qualche giorno viene a vedere la bambina, gli faccio vedere tutte le prove e lui mi conferma che era vero, ma mi dice pure che mi amava e tutte queste cose qua. Allora lo caccio di casa, ma già lo avevo cacciato quando ho trovato la chiamata”. A quel punto Martina avrebbe scritto ancora a Chanel: “Mi risponde che il problema non è il suo ma di Cristian perché la bambina non ce l’ha lei. Ebbene sì, lei dice che non è un problema sentirsi con una persona fidanzata, con una figlia a casa, perché il problema non è il suo. Quando si sono cominciati a sentire Cristian stava ancora dentro casa mia. Lei quindi ha fatto l’amante, o almeno a casa mia così si chiama”.
Martina De Vivo continua così: «Quando loro due si sono cominciati a sentire, Cristian stava ancora in casa con me. Quindi lei ha fatto l’amante, o almeno così si dice a casa mia», sottolinea la tiktoker. E ancora: «Un applauso all’educazione che è stata data a questa bambina perchè sì, Chanel ha 15 anni. Sicuramente il problema principale è stato il mio ex Cristian, perché è lui che aveva la figlia ma a me hanno insegnato cosa sono i valori e cosa è l’educazione: per me l’uomo di un’altra è trasparente. Però sono modi di vivere, modi di crescere. Non abbiamo tutti la stessa fortuna».