Charles Dickens, il fondatore del romanzo sociale

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Di Giusy Celeste

Il 9 Giugno 1870 si spense uno dei più grandi romanzieri di tutti i tempi, Charles John Huffam Dickens. Fondatore del romanzo sociale, egli fuse il genere del romanzo picaresco del Settecento (narrazione apparentemente autobiografica in cui il protagonista è di bassa estrazione sociale e racconta le sue avventure) con il filone romantico e sentimentale. Nel corso della sua carriera scrisse numerose opere che sarebbero divenute classici della letteratura come “Oliver Twist”, “A Christams Carol”, “Nicholas Nickleby” e “David Copperfield”. Il suo ultimo romanzo, “ The Mystery of Edwin Drood”, è rimasto incompiuto a causa della sua morte improvvisa (egli morì con un ictus).

Charles Dickens, il fondatore del romanzo sociale: stile narrativo

“C’è una saggezza della testa, e… una del cuore”.

Charles Dickens

Il romanzo sociale si originò a seguito della Rivoluzione Industriale, con la nascita della società industriale. Strumento di denuncia e soprattutto di descrizione realistica delle classi più umili, esso aveva la particolarità di essere ambientato nella stessa epoca dell’autore che lo scriveva. Charles Dickens è il padre di questo romanzo.

Egli nel 1837 iniziò a pubblicare la sua famosa opera dal titolo “Oliver Twist”, che raccontava la storia di un orfano che inizialmente viveva in una casa famiglia, poi prese lavoro presso un becchino. In seguito lasciò Londra e finì con una banda di malviventi che sfruttavano la sua ingenuità e gli addossavano tutte le colpe delle loro malefatte. Fortunatamente il ragazzo riuscì a liberarsi di loro e iniziò a vivere nella casa di un bravo signore. Nonostante i tentativi successivi dei malviventi di riprenderlo nel loro gruppo, la storia si concluse nel migliore dei modi: Oliver scoprì le sue origini e apprese di avere diritto ad una ingente eredità, questo però solo se fosse rimasto un ragazzo dai sani principi.

Lo stile di Dickens è altamente descrittivo, con la presenza di un narratore onniscente. I suoi romanzi furono pubblicati a puntate in periodici settimanali e mensili. Questo permetteva anche alle persone non nobili di poterli leggere. Tale struttura, però, portò Charles a pubblicare il maggior numero di episodi possibili; questo comportò l’allungamento eccessivo delle trame e l’inserimento di inutili personaggi.

Il reale significato del romanzo sociale

Nella sua epoca, quella vittoriana, il romanzo era un mezzo di comunicazione e divulgazione di idee sociali e politiche. Per lo scrittore era importante informare la popolazione dei mali che ammorbavano la società. Lo scopo era la critica sociale, una forma di protesta altamente moderna e intellettualmente stimolante. Ogni uomo, nella società, ha il dovere di esprimere il proprio disappunto nei confronti delle mancanze o ingiustizie presenti. Dickens è stato il primo portavoce degli umili, il creatore del genere letterario che si imponeva di sottolineare le negligenze umane al fine di migliorare il destino della civiltà.

“Non è possibile sapere fin dove arrivi, nel mondo, l’influenza di un uomo dolce, onesto, dedito al dovere; ma è possibile sapere come abbia influenzato ciascuno di noi lungo il cammino”.

Charles Dickens

Giusy Celeste