Il Comitato Tecnico Scientifico ha proposto l’inserimento, nella rosa dei colori relativa all’indice di contagio regionale, la zona bianca. Un’area a bassissimo indice di contagio, nella quale verrà consentita la ripartenza di tutte le attività e la revoca delle limitazioni orarie di coprifuoco.
La zona bianca: contagi azzerati, attività aperte, niente coprifuoco
Sembra lontanissimo il periodo in cui non vi erano limitazioni orarie di coprifuoco, tutte le attività erano aperte ed i contagi davvero pochi da lasciar respirare le strutture sanitarie. Ebbene, il Governo, nel prossimo Dpcm del 15 gennaio 2021, vorrebbe arrivare proprio a questo traguardo: l’istituzione di una zona bianca, nella quale bar, ristoranti, cinema, teatri e palestre saranno aperti. Dove, ovviamente, sarà obbligatorio indossare la mascherina nei luoghi all’aperto e al chiuso, sarà vietato l’assembramento e sarà necessaria la disinfezione delle mani sia quando si entra in un locale sia quando si entra in contatto con un altro individuo. Un’area nella quale ogni spostamento è libero e il coprifuoco nelle ore notturne è revocato.
“L’ultimo gradino prima del ritorno alla normalità”
Ma chi deciderà quali saranno i parametri d’ingresso delle Regioni nella zona bianca? Il Comitato Tecnico Scientifico afferma che sarà l’Rt ad indicare la giusta via da intraprendere. Uno dei criteri è legato all’indice di contagio: dovrà necessariamente essere inferiore allo 0,5. L’altro è quello relativo alla resilienza dei reparti Covid all’interno degli ospedali. Una condizione ideale proposta da Dario Franceschini, ministro della Cultura e da Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, i quali scongiurano una terza ondata. L'”ultimo gradino prima del ritorno alla normalità” ha spiegato il Guardasigilli “poiché la zona gialla ha limiti enormi, a cominciare dal coprifuoco, facciamo una zona bianca, nella quale si accede sotto un certo indice Rt di trasmissione dei contagi“.
Chiara Bigiotti