Oggi, ci focalizziamo su un ex giocatore lituano, sparito dal panorama del basket che conta, dopo un’esperienza in Italia. Linas Kleiza, uno dei più grandi talenti sprecati degli ultimi anni. tra NBA, nazionale e Milano.
Linas Kleiza, gli anni negli USA
E’ proprio negli Stati Uniti che il talento lituano si è cestisticamente formato. Infatti, a 16 anni lascia Kaunas direzione Montrose Christian School, per poi iscriversi all’University of Missouri, dove rimarrà fino al Draft del 2005.
Scelto da Portland, ma girato a Denver insieme a Ricky Sanchez, in cambio di Jarret Jack, Linas non riesce a fare la differenza da subito in NBA. Sono due anni di transizione i primi in NBA, anche se dimostra di saper migliorare. Dopo le 2 triple totali nella stagione da rookie, l’anno dopo ne mette 83. Il terzo anno è quello della consacrazione e Kleiza diventa un giocatore importante per le rotazioni della Denver di Carmelo Anthony. In una partita contro Utah, addirittura ne mette 41.
Non sono i Nuggets, però, a fare la fortuna dell’ala grande lituana. Dopo un anno da assoluto protagonista nell’Olympiacos e miglior marcatore dell’Eurolega, Linas torna oltreoceano, ma questa volta in Canada, ai Toronto Raptors. Firma un quadriennale da 20 milioni, ma è continuamente frenato dagli infortuni. Soprattutto il ginocchio non gli da pace e una volta concluso il contratto con la squadra all’epoca di Andrea Bargnani, è pronto a lasciarsi l’NBA alle spalle e tornare in Europa.
Linas Kleiza, solo fischi al Mediolanum Forum
Durante il mercato estivo del 2014, dopo gli arrivi di Marshon Brooks, Joe Ragland e Shawn James, Linas Kleiza firma un annuale a 750 mila euro con l’Olimpia. Una cifra sicuramente rilevante, soprattutto per il nostro campionato. In realtà, il lituano era abituato a ben altre cifre, ma ,dopo una terrificante esperienza col Fenerbache, Linas era approdato a Milano con talmente tanta voglia di riscatto da abbassare di netto le pretese economiche. Tutto questo desiderio di rimettersi in gioco i tifosi dei biancorossi non l’hanno mai visto, non a caso nella gara 7 decisiva con Sassari (quella del famoso tap-in di Sanders), l’acquisto più importante dell’estate di Milano rimase seduto in panchina per 48 minuti più l’overtime. I fischi che accompagnaromo l’uscite delle redshoes dal campo quella sera descrivono perfettamente l’esperienza lombarda dell’ex Toronto Raptors. Un apporto praticamente inesistente, se non per qualche partita (a Belgrado e a Sassari soprattutto) e una forma fisica evidentemente sotto tono, furono la goccia che fece traboccare il vaso della carriera di Linas Kleiza. Dopo aver salutato Giorgio Armani e l’Armani in generale, non fece più ritorno in una competizione ufficiale, anticipando i titoli di coda di una carriera in fase calante.
La Nazionale
Tuttavia, come spesso accade per i giocatori lituani, in nazionale Linas Kleiza era solito triplicare l’impegno e si è portato a casa spesso prestazioni memorabili. La più recente è quella contro la Francia, nella finale degli Europei 2013. Una Francia nettamente più forte guidata da Tony Parker e Boris Diaw, per i primi due quarti capì ben poco quello che Linas stava combinando. Nonostante poi la Francia si aggiudicò la finale senza troppi problemi, la prestazione da 20 punti di Kleiza rimase nella storia. E non solo quella. Perchè la Lituania aveva iniziato l’Europeo senza troppe pretese, viste le numerose assenze, ma proprio grazie a Kleiza, che divenne leader, arrivò fino alla finale.
Il Linas Kleiza in maglia giallo verde era sicuramente diverso. Un amore incondizionato per i colori della sua patria, dove ovviamente è un idolo indiscusso. Infatti, dopo l’addio a Milano, Kleiza si allenò da solo molto duramente per mesi con la speranza di convincere coach Kazlauskas a convocarlo per le Olimpiadi a Rio. Non riuscì però nell’impresa e probabilmente quella delusione coincise col momento in cui Linas e il campo da basket si allontanarono definitivamente.
La vita post ritiro
La vita dopo l’addio dal basket giocato da Linas Kleiza fu veramente particolare. Innanzitutto fondò Baltic.arrow, ovvero un’azienda di car sharing presentata a Kaunas. Si trattava di un investimento da centinaia di migliaia di euro per offrire alla Lituania un servizio simile a Uber. Sicuiramente un investimento interessante, in un settore in grande crescita. Inoltre subito dopo l’addio a Milano, Kleiza divenne un importante commento tecnico delle televisioni lituane più importanti, riscuotendo anche un discreto successo.
Infine nel 2017 acquisì parte del Lietuvos Rytas, assumendo anche il ruolo di vice-presidente. L’esperienza manageriale durò fino a poco tempo fa, perchè l’8 febbraio di quets’anno, l’ex Olimpia diede le dimissioni per incomprensioni con altri membri societari.
Questa l’ultima notizia che abbiamo del bigman lituano. Una carriera particolare, difficile da inquadrare. Un ennesimo “what if” a cui l’Europa del basket ha assistito.
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