Alessandro Orsini è diventato famoso anche, se non soprattutto, per le sue posizioni pro Russia e pro Vladimir Putin. Insomma, con la guerra in Ucraina e la rottura dei rapporti tra Stati Uniti e Russia, e tra Eu e Russi, non si è trattata di una scelta particolarmente felice. Oltre a ciò, a fare scalpore è lo stipendio elevatissimo di Orsini. Il nuovo ospite Cartabianca, programma contatto da Bianca Berlinguer, in onda su Rai tre, prenderà 2000 euro netti a puntata. Chiaramente, soldi pagati dai contribuenti italiani. 

Tale decisione, come prevedibile, ha scatenato l’ira di molti gruppi politici. A partire dal Pd. Ma in generale è stata tutta la Sinistra a infuriarsi. In particolare, i dem non volevano che, in questo periodo, ci fosse un “filo-russo” in una trasmissione di punta di una rete nazionale. Orsini è infatti, come già accennato, considerato molto vicino alla Russia e a Vladimir Putin. A denunciare la sua vicinanza a Mosca è stata la ricercatrice georgiana Nona Mikhelidze dello IAI – Istituto Affari Internazionali. Ma sono le stesse parole di Orsini, per così dire, a tradirlo. Ospite a Piazzapulita, su Putin ha detto: “Bisogna smettere di demonizzare l’avversario politico e bisogna trasformarlo in una persona come noi, con interessi economici e valori politici da difendere. Noi siamo come Putin, se Putin è un mostro lo siamo anche noi”. Inoltre Orsini non ha mai dimostrato particolare simpatia per Zelensky, accusandolo di essere uno tra i coloro che stanno causando la Terza guerra mondiale.

Tuttavia, come ha ribadito anche il Corriere della Sera, Orsini non ha mai appoggiato, per lo meno apertamente, il presidente russo Vladimir Putin. Inoltre, per quanto contestabili, ogni opinione è legittima. E non possiamo far cadere la mannaia della censura su chiunque la pensi diversamente da noi. Anzi, stipendio a parte, forse a vere una voce fuori da coro potrebbe non essere proprio sbagliato. 

Alessandro Orsini è nato il 14 aprile 1975 a Napoli. La sua età è dunque di 47 anni. Orsini è diventato famoso a partire dagli anni 2010. In quel periodo, i più se lo ricorderanno, l’Europa è stata al centro di numerosi attacchi terroristici. Ad occuparsene ed a analizzarsi in Italia, tra i tanti, è stato proprio Orsini. 

Un nuovo periodo di notorietà lo sta vivendo adesso. O meglio, Orsini lo sta vivendo da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Il professore, infatti, è diventato ospite di moltissime trasmissioni televisive e radiofoniche. È apparso nelle principali emittenti italiane in qualità di esperto sul tema.

Era stato il Foglio a rivelare che il docente della Luiss, noto per le sue posizioni filo-Putin, avrebbe ricevuto un compenso di “circa duemila euro a puntata”, per sei puntate. Bianca Berlinguer, conduttrice del programma, dichiara di non essere stata consultata dalla Rai e denuncia che tale scelta “limita gravemente” il suo ruolo di autrice e di responsabile del programma”per quanto riguarda la questione fondamentale della scelta degli ospiti e di conseguenza dei contenuti sui quali si costruisce la discussione”. L’esclusione di Orsini, secondo la Berlinguer, “porterebbe a una mortificazione del dibattito che per essere tale deve esprimere la più ampia pluralità di idee”. Orsini, dal canto suo, su Facebook, ha commentato: “Molte altre trasmissioni di informazione mi avevano offerto compensi ben superiori a quello della Rai. Ho scelto Bianca Berlinguer perché penso che sia una garanzia di libertà. Questa libertà va difesa” e ha, dunque, annunciato di essere disposto a partecipare gratuitamente alla trasmissione.

Nonostante questo, le polemiche non si fermano. Il renziano Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, parlando con ilGiornale.it, aveva tuonato: “Davvero su una questione delicata come la guerra si può pensare di avere una Par Condicio tra aggressori russi e aggrediti ucraini? Davvero la Rai vuole riproporre il meccanismo vergognoso già visto con i no-vax?”. Oggi, invece, il deputato di Italia Viva, in un post pubblicato su Facebook, elenca le varie interrogazioni parlamentari che ha presentato in questi anni per conoscere il compenso anche degli altri ospiti della trasmissione (Mauro Corona, Andrea Scanzi e Massimo Cacciari) e denuncia di aver ricevuto dalla Rai “solo risposte evasive, omertose, incomplete”. Se, dunque, si vuol chiarire la situazione contrattuale degli ospiti delle trasmissioni Rai “il presidente Barachini e l’intera commissione dovrebbero pretendere dalla Rai, dall’amministratore Fuortes, una parola chiara e una relazione dettagliata”.

Parole di sdegno erano arrivate anche dal Pd, per bocca di Andrea Romano, anche lui membro della commissione di vigilanza Rai, che stamattina aveva annunciato a Radio Capital, la presentazione di una interrogazione parlamentare sul contratto stipulato dalla Rai con il professor Orsini. Il senatore dem Andrea Marcucci, in un tweet, ha definito “saggia” la decisione della Rai perché, se da un lato è giusto che vi sia “il confronto delle idee”, dall’altro non è bene “retribuire stabilmente opinionisti filo Putin”. Da parte dei grillini e dei fuoriusciti del M5S, invece, arrivano parole ambigue o di sostegno. Il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia da tempo ormai fuori dal Movimento, su Facebook, punta il dito contro “la gogna nei confronti di Orsini” e parla di “paura dell’opinione altrui che denota la povertà argomentativa di chi ricorre alla censura”.