Classe 1995, Cecilia Sala è la giovanissima promessa del giornalismo italiano da tenere d’occhio. Al momento si trova in Ucraina, a documentarci con coraggio e soprattutto professionalità la guerra voluta da Putin, ma i suoi reportage l’hanno condotta anche in Afghanistan.
La formazione della giornalista esperta di politica estera ha luogo nel 2018, quando si laurea in Economia Internazionale; durante gli studi comincia a collaborare con Vice Italia e Servizio Pubblico, il programma condotto da Michele Santoro su La7.
Una volta laureata, comincia l’esperienza di Cecilia Sala come giornalista professionista: la sua firma appare su Vanity Fair, Wired, L’Espresso, Il Foglio e Will Media e il suo volto ci racconta la crisi afghana del 2021. Nel 2020 è autrice del podcast-inchiesta, diventato anche un libro, Polvere, dove insieme a Chiara Lalli torna sull’omicidio “della Sapienza”, dove perse la vita la studentessa Marta Russo. Da gennaio del 2022 si occupa di un altro podcast, Stories, dove quotidianamente parla di esteri e attualità partendo da una storia o un racconto.
Una passione viscerale quella di Cecilia Sala per il giornalismo che non poteva non avere origine nella persona di Oriana Fallaci, un’altra eccellenza femminile e italiana del settore: in particolare, i libri Niente e così sia e Gli antipatici. A ispirare la reporter anche Gabriel García Márquez, Evelyn Waugh, John Steinbeck e Robert Capa.
Con la sua estrema dedizione Cecilia Sala dimostra di non essere solo una promessa dell’informazione, ma la promessa: quella che ogni giorno fa ai professionisti di domani, dimostrando (ai più e soprattutto ai meno giovani) che il giornalismo non è una professione per vecchi.
Chiara Cozzi
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Ph: vulcanostatale.it