Khaby Lame è nato il 9 marzo del 2000 in Senegal e vive a Chivasso, nella città metropolitana di Torino, dove è cresciuto.

Anche la biografia di Khaby è esemplare, e racchiude almeno altri tre motivi per cui il personaggio può appassionare i giovani e giovanissimi, che sognano di diventare come lui.

Intanto, stuzzica l’idea di essere diventato famoso dal niente (e, onestamente, con sforzi non titanici).

Ma ci sono anche due motivi più specifici, maggiormente legati all’attualità.

 Il primo lo ha raccontato lo stesso Khaby Lame, che dopo l’intervista al Corriere è diventato il simbolo della rinascita in seguito ai difficili mesi della pandemia.

Sappiamo tutti come il Covid abbia, tra le altre cose, dato un duro colpo all’economia. Eppure, non è mancato chi – in questi mesi complicati – ha saputo reinventarsi, magari sfruttando i sempre più frequentati social.

Khaby Lame è tra loro. Ha infatti raccontato di aver perso il lavoro per colpa del Covi-19. Khaby lavorava con le macchine a controllo numerico. Rimasto senza impiego, ha deciso di sfruttare il suo sogno nel cassetto: recitare.

Unendo una minima non comune e spiccatamente comica al magico potere dei social network, il miracolo è stato fatto.

Khaby, suo malgrado, è additato anche a esempio di immigrato del tutto inserito ma non ancora in possesso della cittadinanza italiano. Pur essendo nel nostro Paese da vent’anni, come ha spiegato lo stesso Lame, l’influencer non è ancora italiano per la legge.

E questo potrà essere un problema in previsione di un prossimo viaggio a Los Angeles, dove è stato invitato a un evento in qualità di italiano più famoso su TikTok. Ma senza cittadinanza italiana non sarà facile ottenere il visto per viaggiare.

Khaby Lame supera Fedez e Chiara Ferragni

Da quando è arrivato Khaby Lame, Fedez e Chiara Ferragni non sono più i due punti di riferimento. Quanto meno per quanto riguarda la popolarità sui social.

Lo scorso 3 aprile, Khaby ha pubblicato il suo consueto video su TikTok, corredato da una didascalia: “E niente ragazzi siamo arrivati finalmente a due milioni di follower. Abbiamo fatto un milione in 24 giorni. Continuerò a pubblicare video e a farvi ridere”.

Un traguardo notevole, vero?

Nemmeno troppo. Soprattutto se si pensa che nelle settimane successive a quel post, la popolarità di Khaby Lame non ha fatto che crescere esponenzialmente. E oggi il ventunenne di origine senegalese può contare su cinquantasette milioni di follower su TikTok, che gli hanno permesso di raggiungere nientemeno che la quinta posizione nella top ten mondiale dell’applicativo.

E naturalmente gli altri social non stanno a guardare: Khaby vanta quasi quindici milioni di follower su Instagram: Fedez ne fa dodici milioni e mezzo. Chiara Ferragni è ancora lontana, ma ci stiamo attrezzando.

Lo scorso 11 maggio, Khaby ha pubblicato un post su Instagram dove ha mostrato di aver superato i follower di Mark Zuckerberg in appena due settimane.

E tra le oltre tre milioni e quattrocentomila reazioni al post, ecco spuntare anche il pollice levato di “Zuck”: questo il nickname scelto sulla piattaforma dal suo utente e… proprietario.

In sintesi, Khaby gira brevissimi video muti (o meglio, con un tappeto musicale adeguato) divisi in due parti: nella prima viene mostrata una situazione in qualche modo ingarbugliata che potrebbe accadere a chiunque nella vita di tutti i giorni, e nella seconda parte ecco apparire lo stesso Lame, che la risolve in modo semplice e geniale.

Chiude il video quella che è ormai la sua firma: i palmi delle mani aperti verso il basso, come per dire al pubblico: “Era tutto qui, era così semplice”.

Perché Khaby piace

Con queste pillole di saggezza metropolitana, Khaby Lame incarna alla perfezione la mentalità giovanile e social: rapidità, aggiramento della complessità attraverso un’intuizione vincente, atteggiamento proattivo per cui è più importante essere smart che non studiare un fenomeno e affidarsi a competenze articolate.

Ogni epoca, e lo diciamo senza sarcasmo, ha l’influencer che si merita. O che meglio la rappresenta.