Martina Panini si racconta al Maurizio Costanzo Show questa sera in seconda serata. Panini è una make-up artist e modella sorda e non ha mai nascosto le difficoltà che ha dovuto affrontato nella vita.
Martina Panini: non solo una storia di bullismo
Quando si parla di persone disabili o transessuali due sono le reazioni più comuni: odio (rifiuto e discriminazione) e compassione (pietà, esaltazione del concetto di vittima). Nessuna delle due reazioni è appropriata.
La commozione dei media, tradizionali o meno, è sintomatico di un pensiero che inserisce tutto ciò che non è conforme (parliamo di uno standard elitario) nella categoria dei “poverini”.
Allo stesso modo di bullismo e discriminazione, questi atteggiamenti mettono a rischio lo sviluppo dell’identità di una persona e sporca la narrazione con un sentimento del “diverso” di cui non abbiamo bisogno.
La passione per il trucco nasce da un bisogno
Vogliamo raccontare la passione di Martina Panini per il make-up.
Martina Panini è appassionata di make up da circa trent’anni, da quando a 5 anni ha iniziato a truccarsi per avere un viso più femminile. Lo racconta lei stessa: “Volevo essere una bambina e non potevo“.
L’amore per il make-up le ha permesso di esprimersi, ma soprattutto di trovare una strada per il proprio futuro. Dai primi pennelli e rossetti Martina racconta come pian piano ha compreso chi davvero fosse e cosa le riservasse il domani.
“Io sono nata in un corpo maschile, ma non sono mai stata uomo” e nel 2015 realizza il suo più grande obiettivo: avere un corpo nel quale potersi riconoscere.
Martina non si è più fermata, ha lavorato in tutta Italia come make-up artist per case di moda, per il cinema e il teatro e per i matrimoni. Non si è neanche negata alla macchina fotografica e ha iniziato a fare alcuni lavori come modella.
Disabilità e transessualità: due motivi di discriminazione
Una storia, quella di Martina Panini, che ha scosso il pubblico di Tú Sí Que Vales (sei mesi fa) e che ancora oggi da modo di parlare di un argomento spesso taciuto. Da una parte lo stigma che vivono le persone disabili e dall’altra quello per la transessualità.
Infatti Martina Panini è una donna trans e sorda e per questi motivi si è destreggiata tra insulti e atti di vero e proprio bullismo. Lo ha raccontato in pochi minuti:
Trascrizione:
“Fino a quattro anni fa ero Marco. Ho percorso questa infanzia con i miei genitori e mia nonna. A tre anni mi è stata diagnosticata la sordità e porto due protesi. Iniziarono anni di bullismo e violenze. Mi picchiavano perché volevano che parlassi meglio. Ho capito di non essere nel corpo giusto e il bullismo è continuato. Le persone mi offendevano pesantemente. Ho iniziato a soffrire molto“.
Ha raccontato in più occasioni le esperienze vissute, come quando le “dedicarono” un cartellone con la scritta “Marco frocio”. Una situazione difficile, che l’ha portata a soffrire di disturbi alimentari e depressione. Ma non è servito nessun psicologo, a Martina serviva solo essere riconosciuta come tale anche dagli altri.
Questa sera, da Maurizio Costanzo, si racconterà ancora una volta e lo farà con il solito bellissimo sorriso di chi ha capito chi è e chi vuole essere nella vita.
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Articolo di Giorgia Bonamoneta.