Il Sindaco di Torino Chiara Appendino ha reso noto che la Procura ha aperto un’inchiesta per falso in atto pubblico. Ieri l’avviso di garanzia e la prima deposizione ai pm
«Ho chiarito quello che c’era da chiarire. E’ stata una chiacchierata corretta in cui ho esposto i fatti alla luce di come abbiamo lavorato al bilancio. Sono serena. Non entro nel merito di che cosa ci siamo detti, perché c’è una indagine in corso. Abbiamo agito nell’interesse dei torinesi e ho piena fiducia nella magistratura».
Queste le parole del Sindaco di Torino Chiara Appendino, all’esito dell’interrogatorio davanti ai pm Enrica Gabetta e Marco Gianoglio, per l’inchiesta che la vede indagata per falso in atto pubblico.
I fatti e l’inchiesta
Il Sindaco di Torino, Chiara Appendino, insieme all’assessore al Bilancio, Sergio Rolando, e il capo di Gabinetto, Paolo Giordana sono indagati di falso in atto pubblico. Essi avrebbero modificato il bilancio 2017, nascondendo un debito del Comune pari a 5 milioni di Euro.
A partire già dalla precedente amministrazione Fassino, il Comune di Torino aveva contratto un debito di 5 milioni di Euro con la società Ream, che scadeva proprio nel 2017. Il Comune, invece, non ha provveduto a saldarlo e sembra abbia posticipato arbitrariamente la voce nel bilancio 2018 per salvare il già precario equilibrio attuale.
Comunicatole ieri mattina un avviso di garanzia, dettato dalla necessità della Procura di compiere atti garantiti, Chiara Appendino ha immediatamente diramato un comunicato ufficiale.
«Vi comunico che mi è appena stato notificato un avviso di garanzia dalla Procura di Torino per la vicenda Ream. Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l’interesse della Città e dei torinesi. Desidero essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all’individuazione dell’esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere».
Perché il debito nascosto?
I 5 milioni, che sarebbero stati omessi dal bilancio 2017 e spostati in quello del 2018, andavano restituiti alla società Ream della Fondazione Crt, la quale aveva anticipato (a titolo di caparra) la somma per aggiudicarsi il diritto di prelazione per la costruzione di un centro commerciale nell’area ex Westinghouse.
Le cose, però, non sono andate bene e l’accordo per l’opera è stato concluso con un ‘altra cordata, il gruppo Amteco-Maiora, che ha fruttato per le casse del Comune un attivo di ben 19,6 milioni di Euro.
Quei 5 milioni di Euro, quindi, andavano restituiti alla Ream, non aggiudicataria dell’appalto.
I fatti sarebbero confermati, oltre che da testimoni del Comune, anche da diverse telefonate e missive, tra cui una email tra il Capo Gabinetto Paolo Giordana e il dirigente del Settore Finanza, Anna Tornoni.
«Ti pregherei di rifare la nota evidenziando solo le poste per le quali possono essere usati i 19,6 milioni di Westinghouse. Per quanto riguarda il debito con Ream lo escluderei al momento dal ragionamento […]» – scrivevano i due il 22 Novembre 2016.
Non sarebbe stata quindi una dimenticanza, comunque criticabile, ma un atto voluto appositamente, con l’accordo del Sindaco e i suoi collaboratori.
Indagati sono anche i revisori del Comune, i quali avrebbero acconsentito alla modifica del bilancio 2017, sottoscrivendolo. Sembra, però, che le indagini per loro siano già al termine e in via di archiviazione. Il parere positivo sarebbe stato raccolto in un momento (di notte) in cui i tre revisori erano poco lucidi, non rendendosi conto di cosa stavano siglando.
Le reazioni: tra accuse, difese e garantismo grillino
La notizia dell’inchiesta sul Sindaco di Torino Chiara Appendino ha destato subito grande interesse tra i nostri politic(ant)i.
Tra i primi a farsi sentire, forse perché ormai con il fiato sul collo, dopo i fatti di Roma che hanno coinvolto Virginia Raggi, e l’inchiesta che riguarda il Sindaco M5S di Livorno, è stato Luigi Di Maio. Tutto questo alla vigilia delle elezioni siciliane.
«Siamo sotto attacco, il MoVimento è sotto attacco – afferma DI Maio -. In questo momento stanno provando ad accerchiarci da tutti i lati […] Oggi questo sistema attacca Chiara Appendino».
Forte è il monito lanciato da Alberto Morano, che insieme al dem Stefano Lo Russo, entrambi all’opposizione, ha denunciato la situazione portando all’apertura dell’inchiesta.
«La coerenza prima di tutto. In più occasioni, in Consiglio comunale, avevamo avvisato il sindaco e l’assessore al bilancio sulla non corretta contabilizzazione della posta […]».
Da parte di molti altri esponenti un commento sul modus operandi del Movimento 5 Stelle, che prima millanta trasparenza, onestà e garantismo e poi si trova con i suoi sotto inchiesta a Roma, Livorno e Torino. Ultima Chiara Appendino per falso in atto pubblico.
#Metropolitan Magazine Italia
Di Lorenzo Maria Lucarelli