Il nuovo campione italiano di ciclismo su strada è Filippo Zana. È stato proprio il 23enne scalatore della Bardiani-CSF-Faizanè ad accaparrarsi il titolo domenica 26 Giugno ad Alberobello, dopo uno sprint a 4 con i colleghi Rota, Battistella e Piccolo.

Un volto molto giovane dunque, una delle speranze del ciclismo italiano per le corse a grandi tappe future che già a inizio giugno aveva conquistato l’Adriatica Ionica Race. Non solo, nel 2021 aveva infatti ottenuto il terzo posto nel Tour de l’Avenir, con all’attivo già due partecipazioni al Giro d’Italia, il che è notevole per la sua età.

Quello che l’ha messo maggiormente in luce in quest’ultima gara sono state le azioni da lontano e le sue prime parole sul traguardo dimostrano l’impegno che il giovane ha messo in questa impresa. “Non ci credo ancora, ho dato tutto”, afferma infatti e aggiunge che essendo la squadra più numerosa dovevano necessariamente provare ad ottenere qualcosa.

Dice inoltre che tutto è stato perfetto e fa una richiesta, anche un po’ ironica, all’Alè Cycling: una maglia col tricolore bella almeno come quella del precedente anno destinata a Sonny Colbrelli. È infatti a quest’ultimo che Zana succede nel prestigioso albo d’oro del Campionato italiano. Commovente il momento in cui, all’arrivo, tutto il pubblico ha cantato con lui l’Inno di Mameli.

La tappa ad Alberobello: il caldo e il percorso

Come è facile immaginare, le temperature sono state roventi: sopra i 40°, con le strade decisamente infuocate. La tappa lunga 237 km corsi tra ulivi, pinete, trulli e terre riarse è stata di una bellezza rara e anche piuttosto insolita per il Giro d’Italia.

La prova è partita da Marina di Ginosa e dopo un paio di salite è cominciato il primo circuito di 37,6 km con una discesa e la successiva salita della Guadella. Dopodiché gli atleti hanno dovuto affrontare uno dei tratti più complessi del circuito, con il passaggio verso la Mottola e un tratto al 10%.

Dopo una ventina di km vallonati si è poi arrivati a Noci, situata a 420 metri di altezza e punto più alto di tutto il percorso. La parte finale era costituita invece da un doppio giro di 33,5 km e l’ultimo circuito di 14000 metri da ripetere per 4 volte. Tale percorso è stato realizzato da Daniele Bennati con il Gs Emilia, con un disegno simile a quello del Mondiale di Wollongong.

Il momento decisivo per la vittoria di Zana avviene a circa 50 km dall’arrivo. Nel primo dei due passaggi finali sul circuito si forma il gruppo costituito da Battistella, Rota, Zana, Tizza e Piccolo. Da tale gruppo a 5, durante l’ultimo passaggio sulla Correggia, si distacca Tizza e per un problema alla catena Piccolo arriverà stanco allo sprint. Sul piccolo rettilinea finale arriva quindi Rota, ma Zana riesce a superarlo a pochi metri dalla linea.

Le donne italiane: Elisa Balsamo vincitrice

Anche per Elisa Balsamo è stata una giornata vincente. Ottiene infatti la maglia col tricolore nella prova femminile con arrivo a ranghi compatti a San Felice sul Panaro. La già campionessa del mondo vede alle sue spalle Rachele Barbieri e Barbara Guarischi. Il percorso in questo caso era costituito da 147 km pianeggianti con partenza da Medolla.

Nel ciclismo, quindi, le soddisfazioni ci sono per tutti: uomini e donne professionisti, così come per gli amatori e appassionati di questo sport che seguono le gare. Per raggiungere tali risultati è indubbio un allenamento costante e l’attrezzatura adatta. Infatti per gli atleti come Balsamo e Zana sarebbe stato impossibile ottenere il podio senza l’abbigliamento e gli accessori adatti, soprattutto considerando le temperature e il suolo battuto. In queste circostanze, delle ottime scarpe da bici da strada sono indispensabili.

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