Il 28 aprile 1937 nasceva Cinecittà, una piccola Pleasantville con ben quattrocentomila metri quadrati di industria cinematografica europea. Difficile non pensare a quanta importanza ed impatto socio culturale hanno avuto per gli italiani, questi stabilimenti di via tuscolana.
Come diceva in una lettera Giancarlo Carofiglio all’ex addetto stampa, amico e collega Franco Mariotti, Cinecittà continua a mostrarsi e ad avvicinare tutti, senza distinzioni di età, idee creative, ultimi romantici e nuove generazioni del digitale.

Cinecittà: una grande fotografia storica che onora il tempo del cinema

Se si pensa a Cinecittà vengono subito in mente nomi di registi e attori italiani famosi come: Federico FelliniEttore ScolaSergio LeoneRoberto BenigniLuchino ViscontiAnna MagnaniAlberto SordiVittorio De SicaSophia LorenGina LollobrigidaClaudia Cardinale. Anche registi ed attori stranieri, tra i quali Martin Scorsese, Leonardo Di Caprio e Francis Ford Coppola e Ben Stiller. Per i viali di questa micro città, sono stati girati più di 3000 film, tra questi ben 90 hanno ricevuto una candidatura all’Oscar, vinta da ben 47 pellicole.

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Gli attori Ezio Greggio, Pupi Avati, Silvio Orlando e Francesca Neri, sul set di “Il Papà di Giovanna” a Cinecittà-photo credits: a cura di Silvia Pompi

La rinascita simbolica di Roma

La piccola città del cinema come rappresentativa creazione dei film italiani in competizione con l’industria Hollywoodiana, era già stata ipotizzata nel 1929.
Il progetto viene avviato solo nel 1935 quando negli studi originari di via veio nel quartiere San Giovanni di Roma, scoppia un incendio che non lascia risposte sul perchè delle possibili cause. Da quel momento cosi circospetto, nasce Cinecittà, in via tuscolana al civico 1055.

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Foto dall’archivio storico dell’Istituto Luce nella mostra “Cinecittà si Mostra”-photo credits: a cura di Silvia Pompi

La difficile ripresa e poi il successo

Fu difficile inizialmente costruire gli studi cinematografici di Roma, soprattutto come ci raccontano le celebri ricostruzioni dello storico archivio dell’Istituto Luce, per il periodo storico che attraversò l’inaugurazione dei nuovi stabilimenti (quello dell’epoca fascista).
La piccola industria cinematografica riuscì a fiorire tuttavia, grazie all’avvio attuato da Mussolini e il consenso del Duce. Niente si “doveva lesinare” e l’Italia fascista doveva diffondere in modo rapido la luce di una nuova civiltà di Roma, in tutto il mondo.
Il 28 aprile 1937 si contavano così in solo quindici mesi settanta tre edifici, tra cui teatri di posa, officine, studi di registrazione audio, laboratori per la stampa e montaggio delle pellicole, attrezzerie varie. Il tutto unito da strade ben asfaltate e decorate da alberi di pini, siepi di alloro e oleandri, grazie all’architetto Gino Peressutti.

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foto all’interno degli studi cinematografici di roma Cinecittà- photo credits: a cura di Silvia Pompi

L’epoca dei telefoni bianchi e la dolce vita

Via tuscolana, diventa in poco tempo una sorta di piccola Hollywood caratterizzata da serate particolarmente mondane divise soprattutto tra via veneto e la Roma trasteverina.
Il colossal Quo Vadis lancia definitivamente Cinecittà. Da quel momento Roma simboleggia La Dolce Vita, nome del cult diretto poi da Federico Fellini (1960) nel teatro di posa numero 5.
Gli studi cinematografici diventano ancora più esclusivi dopo aver preso parte alle riprese della storia d’amore tra Liz Thailor e Richard Burton. Quarantaquattro milioni di dollari di produzione mentre Roma diventa una grande capitale all’altezza di Parigi e Londra.

Foto sul set dell’antica Roma durante la mostra “Cinecittà si Mostra”-photo credits: a cura di Silvia Pompi

Cinecittà oggi:

Cinecittà malgrado il degrado dalla quale è stata caratterizzata negli ultimi anni, sta vivendo attualmente una nuova mite vita. Sono tanti i progetti infatti che circolano sul web sull’idea di rendere la piccola città cinematografica un museo a cielo aperto ma ricco di interazioni e spunti con il pubblico e le grandi major. Partendo dal sito di Cinecittà Studios, si possono notare infatti grandi e forti cambiamenti: c’è la voglia soprattutto di sperimentare nuove forme di spazio e ambientazione scenografica e tecnica.
La sensazione che si ha passeggiando per quei viali cosi alberati e piuttosto silenziosi è che a volte basterebbe crederci di più.
Vi consigliamo una breve ricerca e una visita il prima possibile perchè la magia resta a distanza di tempo, provare per credere.

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Foto dal set sull’Antica Roma durante la Mostra “Cinecittà si Mostra”-phot credits: a cura di Silvia Pompi
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Foto per i viali alberati degli studi cinematografici di cinecittà- photo credits: a cura di Silvia Pompi

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Silvia Pompi