“Cinema e musica”, storia e incanto da un’idea di Jonathan Giustini

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Di Federica De Candia

Casa del Cinema, Roma, per l'evento Cinema e Musica - Foto web
Casa del Cinema, Roma, per l’evento Cinema e Musica – Foto web

Una voce narrante fuori campo. Un’intonazione alla Nanni Moretti, di quando cavaliere su una vespa, ha raccontato le sue imprese a Roma. Una dizione scandita piano, soffusa, bassa di tono. Quasi provenisse da una stanza chiusa. A tarda ora, quando si sussurra per non svegliare i vicini. Proprio fuori orario, durante la chiusura in casa dovuta alla pandemia, è stato concepito questo progetto. Un video narrativo, ideato dal giornalista scrittore Jonathan Giustini, con il titolo “Cinema e Musica, da la storia siamo noi a cinema in canto“. Il format verrà presentato, in un evento speciale, alla Casa del Cinema, mercoledì 7 Ottobre alle ore 19.00.

Come se ci fosse stato, ancora una volta, il coprifuoco. La mente torna a immagini lontane. Quando, a volte, gli allarmi aerei costringevano ad interrompere le rappresentazioni, sia in teatro che al cinema; o la buio, rincasati puntuali, dietro gli scuri o le coperture alle persiane, per non far trapelare la luce all’esterno. Anche nel nostro recente, attuale, lockdown, abbiamo fatto della notte ispirazione.

Cinema e Musica, di Jonathan Giustini - Locandian, foto web
Cinema e Musica, di Jonathan Giustini – Locandina, foto web

Un viaggio in musica e in canto…

Giustini, con l’improvvisazione e i mezzi artigianali a disposizione, ha “arrangiato” questo documentario. Dove è la musica fuori orario, fuori giri, la protagonista.I volti di ieri, i compositori e i cantautori, mostri sacri del passato, sono i protagonisti di oggi. Per provare a raccontare, in questo film inedito, un’altra storia della musica e del cinema ad essa collegato. Per conoscere il “dietro le quinte” delle note più famose nello schermo. Come sono nate, e poi, confluite nel cinema.

Cosa si cela, dietro quella facilità di creazione, apparente, delle colonne sonore. Quali sono i libri che hanno letto i compositori. Le opere artistiche che li hanno emozionati. Il vissuto e il sognato che è stato fonte d’illuminazione per i poeti della musica. Grandi personalità, talvolta dimenticate, o evocate solo dallo scorrere veloce dei titoli di coda, sul finale del film. Quell’autografo, leggero ma indelebile, sulla propria creatura.

Un riconoscimento anche misero, una traccia sfuggente, per chi ha impresso il carattere e l’impatto della sceneggiatura, grazie alle arie cantate e suonate. Piero Ciampi, Claudio Lolli, Enzo Jannacci, Sergio Endrigo. Sono alcuni nomi. E poi, Piero Piccioni, le cui musiche hanno lanciato il fenomeno della bossa nova nel cinema. Quei modelli di musica, a modo suo, che quando Alberto Sordi girava un film, nascevano al momento.

Musiche di Piero Piccioni nei film di Alberto Sordi, per Cinema e Musica-Video YouTube

Cinema e musica, legame di vita

Dall’idea di Sordi, Piccioni buttava giù le prime note, che si modulavano e prendevano forma, a secondo la sensibilità suscitata in Alberto. Che cedeva, soprattutto, di fronte le melodie romantiche. Intrise di jazz americano, imbevute di samba, scandite da ritornelli dal sapore tragicomico. Come se l’amore facesse a pugni con il sound. In marcette, canti celestiali con vocheggi femminili, che raccontano tutto il film senza parole, in musica.

Dal Dottor Terzilli a Polvere di stelle. Incontri proibiti, Finché c’è guerra c’è speranza e Fumo di Londra. In quest’ultimo, il tema musicale creato da Piccioni, è ritmo a misura d’uomo e a portata di sogno. È estasi, malinconia, tutto in Goodbye my Darling. Non un brano, ma un’invenzione senza tempo. Disillusione pura e magia, in musica. Da ascoltare, ad occhi e cuore aperti. Quelle musiche che, guidate da fatalità oscure e segrete, rispondono sempre ad una logica d’appartenenza; ciascuno le sente proprie, in sottofondo alla vita.

Musiche Piero Piccioni per Alberto Sordi – Video YouTube

Un film da non perdere, tra cinema e musica

Una serata, un’ottobrata romana, alla Casa del Cinema, in collaborazione con il MEI (Meeting degli indipendenti), degna del vecchio cinema. Ma contemporanea, modernissima, come le bellezze che non passano mai di moda. Che cosa sono le nuvole tra Pasolini e Modugno? Cosa ci da una lezione di libertà, un soprassalto di coscienza, di disperazione, o di farnetica speranza? Solo la musica risponde a queste domande.

Deciderà se farci piangere o ridere nel film. O piangere di felicità, nella beneaugurante ipotesi che la sceneggiatura lasci il segno. Quei graffi degli autori che, in due righe di spartito, appuntate da una mano frettolosa, hanno fatto, cantata o suonata, la poesia del cinema.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan cinema, seguici!