Con l’arrivo della Fase Due del percorso anti-Coronavirus, i cinema cominciano a riorganizzarsi per le aperture e a pensare ad un metodo per offrire spettacoli nonostante le norme da seguire.
Il cinema ai tempi del Coronavirus
A Torino si sta sperimentando un modo per riaprire i cinema non appena si entrerà nella Fase Due. Ovviamente tutto a prova di Coronavirus, gli spettatori infatti saranno sensibilmente meno numerosi, con un solo spettatore per metro quadro, al fine di evitare gli assembramenti.
Gli ingressi verranno effettuati per un massimo di due persone alla volta, corridoi di un metro e mezzo li porteranno ai loro posti, prenotati tramite app, e per uscire dovranno seguire un percorso diverso. Il tutto sempre monitorato da addetti. Questo processo verrà poi verificato tramite un’applicazione che attiverà un sistema di georeferenzazione nella sala per controllare le distanze. Con l’applicazione sarà possibile prenotare i posti, comprare il biglietto e addirittura prenotare il proprio turno ai bagni.
La società che si sta occupando di queste tecnologie si chiama Gae Engineering e si occupa di sicurezza di eventi. In tutto l’anno la società gestisce circa 150 eventi, tra i quali il Carnevale di Venezia e il Giro d’Italia. Il fondatore e presidente della società, Giuseppe Amaro, ha detto:
“Il nostro studio ha pensato proprio a questo: quali accorgimenti e garanzie adottare, in quanto tempo, con quali costi e in che modo.”
Film a casa
E per coloro che non vanno al cinema perché ancora intimoriti dal rischio di contagio? Ecco l’alternativa: un biglietto virtuale che permette la visione del film direttamente da casa. In questo modo il mancato incasso dalla riduzione ei posti verrà compensato dai virtual seats.
“Abbiamo pensato alla possibilità di prenotazione di “virtual Seat”, dove i posti che non possono essere prenotati concretamente in sala, a causa delle distanze di sicurezza da mantenere, saranno comunque vendibili portando il cinema a casa. Così, in contemporanea si potrà vedere il film dal proprio salotto.”
Dalle analisi è inoltre risultato che, nonostante la lunghezza dei tempi causata dagli spostamenti controllati, le sale ne guadagnerebbero in totale dal 15 al 20% di posti a sedere con queste modifiche.
“Noi siamo pronti, e credo lo siano anche i torinesi. Sono tutti molto abituati a rispettare le regole e adattarsi ma si avrebbero positivi effetti anche in termini di ordine pubblico.”
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