Mafia: colpo al clan Brancaccio di Palermo. 34 gli arresti che Polizia e Guardia di Finanza stanno eseguendo, dietro provvedimento del Gip, in Sicilia e in altre regioni. Sequestrati anche beni per 60 milioni di euro.

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L’operazione ai danni del clan Brancaccio

Il clan Brancaccio “colpito” da Polizia e Guardia di Finanza di Palermo, nel giorno in cui si commemorano le vittime della strage di via d’Amelio.

Sono 34 le misure cautelari a cui procederanno le forze dell’ordine, eseguendo un provvedimento emesso dal Gip, nell’ambito di indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.

Arresti per i mafiosi della cosca di Brancaccio e i loro complici, in Sicilia ma anche in altre regioni: Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria. A dimostrazione della ramificazione, anche geografica, degli interessi e degli affari della cosca. L’inchiesta ha infatti svelato il controllo, da parte della mafia, di un gruppo imprenditoriale che opera in diverse regioni, tra cui Sicilia e Toscana. Uno scenario simile a quello tratteggiato, a inizio luglio, con l’operazione della Polizia di Stato di Taranto.

Tra gli arrestati c’è Pietro Tagliavia, capo del mandamento mafioso di Brancaccio e della famiglia di ”Corso dei Mille”, attualmente ai domiciliari.

E poi ci sono i beni: Polizia e Gdf procederanno anche al sequestro di numerose aziende, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro, e di veicoli e autoveicoli utilizzati per commettere i reati da parte dei mafiosi arrestati.

Le misure cautelari che forse riusciranno ad “azzerare” il clan Brancaccio arrivano a seguito delle indagini eseguite dalla Squadra Mobile e dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo.

Un’operazione che ha cercato di ricostruire l’organigramma delle famiglie mafiose che appartengono al mandamento. Dai ruoli e le competenze di ciascun membro, ai capi.

Si è fatta luce su episodi di minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte degli esponenti della cosca.

Pietro Tagliavia credits: Giornale di Sicilia

Chi è Pietro Tagliavia del clan Bracaccio

Ma chi è Pietro Tagliavia, il nome più importante, forse, tra gli arrestati del clan Brancaccio? 

Il suo è un nome purtroppo “famoso” nell’ambito mafioso. Considerato uno dei leader in ascesa di Cosa Nostra, appartiene ad una famiglia storica della mafia di Palermo. Figlio di Francesco Tagliavia, detto “Ciccio Taglia”, e nipote di Pietro. Padre e nonno erano capi mafiosi nel quartiere dei Corso dei Mille, dove avevano due negozi di pesce. Entrambi erano coinvolti nel traffico di sigarette e in quello di droga. Il padre è stato accusato anche di omicidio.

Sua madre, Giuseppa Sansone, è stata la prima donna ad essere accusata di aiutare e incoraggiare Cosa Nostra.

Francesco invece è un esperto di esplosivi, e risulta coinvolto nell’attentato che ha ucciso il giudice dell’antimafia Paolo Borsellino il 19 luglio 1992. Quella strage di via d’Amelio che si commemora proprio oggi.

Arrestato il 23 maggio 1993 e poi ancora nel 2005, ha ricevuto diverse condanne e sottoposto al rigido regime di prigionia del 41-bis. Attualmente era ai domiciliari. Ora tornerà di nuovo in carcere.

Federica Macchia