Claudia Bernardi, ex modella 53enne non rispondeva alle telefonate del padre da diversi giorni, l’hanno trovato morta in casa piena di lividi con la finestra principale spalancata. Gli investigatori parlano anche di droga “potrebbe essere caduta dopo la dose fatale”.

In una casa nel cuore di Venezia è stato trovato il cadavere dell’ex modella Claudia Bernardi nel sestiere di San Marco. Non si conosce la causa della morte però secondo i primi riscontri, sul corpo hanno trovato dei lividi e la donna ha un occhio nero.

La polizia scientifica sta raccogliendo tutti gli elementi per l’indagine. E’ stato il padre della donna ad avvertire la polizia perchè non la sentiva da giorni, è stato l’uomo che ha lanciato l’allarme alla polizia che ha avvisato i pompieri. I vigili del fuoco sono andata dentro l’appartamento della donna in Calle Zotti ma sapevano gia che purtroppo non c’era piu niente da fare. Gli investigatori hanno notato che la porta della casa era chiusa dall’interno, e che la finestra principale della casa era spalancata. Oltre alla pista dell’omicidio sorge l’ipotesi della morte per overdose, la donna potrebbe essere scivolata in casa e avere sbattuto la testa dopo una dose letale. L’unica cosa che riuscirà a confermare questa ipotesi sarà l’autopsia.

Bernardi era una studentessa laureata all’università Ca’Foscari di Venezia, ed era conosciuta per il suo passato da modella che purtroppo ha dovuto abbandonare per problemi di salute. Su Facebook recentemente ha scritto uno stato che dice “La vita è viverla. Avanti sempre con cuore e testa”. Oltre agli agenti delle voltanti, sul posto ci stavano anche i colleghi della scientifica per i rilevi del caso, il medico legale e il magistrato di turno.

E’ una tragedia che avvieni pochi giorno dopo da un’altra, sempre verificata al centro della citta lagunare, a due passi dal campo della Fenice al civico 1.909 di San Marco: il ritrovamento dei corpi senza vita delle sorella Gladis e Livia Naccari.

Il giorno precedente avvenne anche un altro femminicidio, in cui il killer al posto di chiamare i soccorsi decise di andare a bere una birra per poi sopraggiungere sul luogo del delitto quando il personale medico era gia sul posto con la moglie 45enne marocchina Naima Zahir morta. Questo è quanto risulta dalla ricostruzione degli investigatore sull’omicidio commesso a Lentini la sera del 12 marzo. Davanti agli inquirenti, il marito Massimo Cannone, ha cercato di negare tante volte ma alla fine ha confessato, sostenendo che era stanco del comportamento della moglie che lo avrebbe oppresso con comportamenti morbosi e di gelosia.

18 Marzo

Valeria Muratori

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