Il 19 marzo 1957 nasceva a Novi Ligure (AL), Claudio Bisio, attore, comico, conduttore e doppiatore italiano. Un’ironia sottile, che emoziona e stupisce, facendo vivere allo spettatore attimi di svago e di piacere mediante la rappresentazione di una quotidianità totalmente priva di sovrastrutture. Lo abbiamo lodato e stimato, qualche volta anche criticato, ma quando si presenta sul palco con quell’aria volutamente goffa e un pò impacciata, l’umiltà che traspare dai suoi occhi non può che conquistarci. Oggi festeggiamo non solo i 63 anni di ambizione e passione di un uomo speciale, ma anche la festa di tutti i papà e lo facciamo così…

Claudio Bisio al Festival di Sanremo 2019- foto dal web
Claudio Bisio- foto dal web

La vita

Claudio Bisio nasce in provincia di Alessandria il 19 marzo del 1957. Dopo studi scientifici a Milano, la passione per la recitazione lo porta alla Civica Scuola d’Arte drammatica del Piccolo Teatro, che gli aprirà grandi porte. Dopo il primo esordio nel 1981, la sua carriera di arricchisce di continui successi, tra cui il film I Picari (1987) di Mario Monicelli, La tregua (1997) di Francesco Rosi, Natale a New York (2006) di Neri Parenti, Benvenuti al Sud (2010) di Luca Miniero, Maschi contro Femmine e Femmine contro Maschi (2010/11) di Fausto Brizzi, Confusi e Felici (2014) di Massimiliano Bruno e Se mi vuoi bene (2019) di Fausto Brizzi.

Ricca è anche l’esperienza da doppiatore in film come L’era glaciale (2002), Hotel Transylvania (2012) e Attenti al gorilla (2019). Citiamo, inoltre, solo alcune delle partecipazioni televisive di Claudio Bisio, tra cui Zelig, Le Iene, Italia’s Got Talent e il Festival di Sanremo.Nel 2003 sposa la giornalista Sandra Bonzi, da cui ha due figli, Alice nel 1996 e Federico nel 1998.

Claudio Bisio- foto dal web

Il ruolo del padre- Claudio Bisio

8 febbraio 2019, quarta serata del Festival di Sanremo. Non è ancora passata la mezzanotte quando sale sul palco Claudio Bisio. Dà il via a qualche battuta ironica, come suo solito. A un certo punto, però, il suo volto cambia, si fa più serio. Parte un monologo tratto dal libro di Michele SerraGli Sdraiati“, in cui il comico riflette su quanto sia difficile essere padre. Le aspettative e le responsabilità sono molte e, a volte, sembrano prendere il sopravvento. La paura di sbagliare cresce con il passare degli anni e, spesso, si scontra con quella voglia di indipendenza e libertà tipica di qualsiasi adolescente. Ma chi è, dunque, il padre perfetto?

Dicono gli psicologi, gli esperti che avreste bisogno di un padre con la P maiuscola. Un vero padre. Che avreste avuto bisogno del suo ordine ben strutturato, ben codificato così da poterlo fare vostro. Oppure combatterlo. Non c’è argomento che mi metta più in difficoltà del padre. Ma riconosco che di tutte le altre tradizionali attitudini del padre stabilire regole, punire, rimproverare e disciplinare, io non sono un grande interprete; le poche volte che cerco di riportare l’ordine e sottolineare regole, sento di avere un tono maldestro dell’improvvisatore senza talento.

Parole forti, che colpiscono il cuore, soprattutto se pronunciate da chi vive su se stesso il peso di non essere perfetto. La scelta di un padre, che mette da parte ogni forma di tradizionalismo, privilegiando, al contrario, il dialogo aperto e la comunicazione intergenerazionale. In risposta a Claudio Bisio, arrivano al Festival le parole di Anastasio, che tra le note di Correre, esprime la confusione dei giovani alla continua ricerca di un’identità fittizia, creando la magia di un momento indimenticabile.

Claudio Bisio, il mestiere del padre- Festival di Sanremo 2019