Nuovo progetto di Claudio PRC prodotto da Semantica Records.

“Volumi Dinamici” di Claudio PRC, artista sardo, proietta in una mostra tra dipinti e note musicali.

Colonne bianche, grigie, nere, sfumature ruvide, il pennello che scorre sulla tela, schizzi di pittura arrivano sugli ascoltatori distesi sull’arte. La copertina dell’album “Volumi Dinamici” di Claudio PRC è stata disegnata dallo stesso Dj, facendo intendere il progressivo stato d’animo dell’ascoltatore. E’ contraddistinto dalla dinamica del pezzo, sempre differente, sempre incalzante, capace di rendere flessibile lo stato d’inerzia corporale e lo stato inquietante dell’animo. Non a caso ogni traccia prodotta è stata denominata con parole caratterizzanti l’espressione musicale, illudendo che ogni brano musicale preveda un comportamento reale dell’ascoltatore; una ipnosi.

Claudio PRC (Porceddu), artista sardo classe 1987, lancia quest’album il 30 gennaio 2017 prodotto dall’etichetta spagnola Semantica Records e masterizzato dal duo italiano Dadub fondatori di Artefacts Mastering Studio. Vanta qualche collaborazione di grande livello, come ad esempio i pezzi:

  • “Disteso” con Blazej Malinowski;
  • “Riflesso” con Dino Sabatini;

Lo stile prettamente techno contornato da suoni ambient, evoca un’atmosfera frenetica e diffidente e gli hat (piatti) rincarano la dose al tempo giusto, con sonorità importanti e mai banali. I bassi alimentati da distorter e decay (effetti) rimandano alla posizione di squilibrio, come tuoni in un cielo plumbeo che avvisano l’imminente caduta della pioggia. Album di livello in una scena musicale elettronica sempre più competente, sempre più concorrente ove la scelta è vasta, molteplice, ma gli italiani si fanno rispettare con sound sempre più avvolgenti, densi e cupi.

La deep techno, con l’ambient e l’Idm generano un mix di sonorità che ipnotizzano l’ascoltatore, come ad una mostra un mix di visioni interdicono l’osservatore. In Volumi Dinamici, Claudio PRC fa entrambe le cose. Ascoltare il suo album e nel contempo osservare il dipinto che fa da copertina all’album, crea una vita parallela, prende forma lentamente, con forza, flessibilità ed echi spregiudicati. I beat accelerati rendono la folla più entusiasta all’ascolto e la dinamica dei volumi rende ogni luogo e tempo disteso e velato.

Il disco è composto da undici tracce ed il nome del progetto è un tributo all’artista futurista italiano Luigi Russolo, primo artista ad aver teorizzato il concetto di noise music. Quest’arte è caratterizzata dall’impiego di elementi come cacofonia, dissonanza, atonalità, rumore. Russolo rivendicava il rumore come elemento essenziale del linguaggio musicale. Fu promotore del manifesto L’arte dei Rumori (1913).

Un disco improntato sulla cultura italiana, tra arte, musica e futurismo. Tre concetti che rispecchiano letteralmente questo album, ma che rispecchia la cultura musicale di un Paese e dei suoi artisti, che hanno ancora tanto da dirci.

 

Il link delle tracce:

Mattia Gargiulo