C’è la concreta possibilità che l’erogazione del bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi e i congedi parentali, previsto dal decreto Cura Italia, avvenga tramite un click day. È destinato ad alcune categorie danneggiate dall’emergenza coronavirus, come gli artigiani e i commercianti: ma cos’è un click day, e come funziona?
Click Day: cos’è
Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, ha spiegato all’ANSA nella giornata di ieri che il bonus di 600 euro potrebbe essere erogato tramite click day. Cioè vi sarebbe la possibilità di richiederlo online, fino all’esaurimento dei fondi, in una data e ora prestabiliti.
In ogni caso, le modalità per ottenere l’indennizzo verranno indicate in una circolare che dovrebbe uscire entro questo fine settimana. I primi accrediti potrebbero invece arrivare in tempi brevi, già ad aprile.
Sarà necessario il pin INPS, e la procedura per il pagamento sarà con un “controllo soglia”, sulla base del reddito di cittadinanza. Non è tassabile.
L’INPS sta mettendo a punto le modalità erogative: ma dati i fondi limitati (2,16 mld), il click day potrebbe diventare una necessità. Una volta esauriti i fondi, non sarà più possibile effettuare richiesta.
E da ciò potrebbe scattare una folle corsa, in cui “chi primo arriva meglio alloggia“: a beneficiare del bonus sarebbero infatti le persone che riescono a compilare più velocemente il modulo, e non chi ne ha più bisogno.
Bonus, chi sono i beneficiari e chi è invece escluso
A detta del Ministero del Lavoro, comprenderebbe circa 4.854.000 lavoratori. È rivolto, in particolare, ai professionisti titolari di partita Iva e ai co.co.co. iscritti alla gestione separata, agli artigiani e ai commercianti (autonomi), ai lavoratori dello spettacolo e a quelli stagionali del turismo e del settore agricolo.
Rimangono invece fuori i professionisti iscritti a casse di previdenza, ordini o albi professionali, che potranno richiedere un’altra indennità, il “reddito di ultima istanza“. Il decreto legge prevede 300 milioni: per le modalità di erogazioni sarà necessario attendere, nei prossimi 30 giorni, le regole previste dal Ministero del Lavoro e dell’Economia.
Le critiche
Non condivide l’ipotesi del “click day” Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int). Dichiara infatti che “se, purtroppo, i fondi stanziati sono limitati, allora che venga assegnato a chi più ne ha necessità, con sistemi di verifica del reddito ed eventualmente il numero dei componenti del nucleo famigliare, dati in possesso della Pubblica amministrazione, che in questa situazione dovrebbe far funzionare i propri sistemi informatici per scambiare dati ed informazioni al suo interno e non costringere il contribuente a colmare le proprie lacune.”
Aggiunge inoltre: “Giustamente, le Istituzioni chiedono senso di responsabilità per il rispetto delle regole comportamentali in questa fase di pandemia, si chiede altrettanto senso di responsabilità al Legislatore per il rispetto dei cittadini-contribuenti.”
Fondi limitati anche per i congedi parentali e per i voucher babysitter
Sono inoltre previsti 1,26 miliardi di euro destinati ai congedi parentali (non superiori ai 15 giorni), con circa 1,8 milioni di beneficiari, e per i voucher babysitter fino alla riaperture delle scuole. Anche in questo caso le erogazioni per i congedi si limitano a ai fondi stanziati dal governo, lo stesso vale per i voucher.
Altri 880,5 milioni di euro sono invece destinati per un indennizzo di 100 euro rivolto ai dipendenti che hanno continuato a svolgere le proprie mansioni all’interno delle sedi di lavoro.