Il CNCC (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali) ha depositato un ricorso al Presidente della Repubblica per contestare i provvedimenti – ritenuti lesivi – per i centri commerciali. L’iniziativa è stata appoggiata da 6mila esercenti che posseggono attività all’interno dei centri commerciali. Anche Confimprese e Aires hanno aderito.

Le ragioni del CNCC

In poche parole, il Comitato richiede di coniugare le esigenze del commercio tutelando la salute pubblica. Sin dall’inizio della pandemia è stata mostrata la disponibilità al confronto con le Istituzioni, ma al momento le richieste sono senza risposte sia sul fronte delle chiusure sia sulla questione ristori. Per questo è stato deciso di appellarsi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, alla luce del suo ruolo e della sua sensibilità, può essere portatore delle istanze drammatiche dei centri commerciali.

L’Associazione continua a ritenere priorità assoluta la sicurezza dei cittadini, adottando protocolli più stringenti rispetto a quelli previsti dall’attuale normativa. Queste ulteriori misure hanno portato i centri commerciali ad essere completamente sicuri. Non sono stati registrati, infatti, focolai. Le ultime restrizioni alle attività commerciali, hanno però portato perdite del 75% nel solo mese di dicembre rispetto a dodici mesi fa. Una situazione che si protrae ormai da 9 mesi. Le misure, tra l’altro, hanno contribuito a concentrare l’affollamento legato agli acquisti natalizi nei centri cittadini appesantendo la difficile situazione dei trasporti pubblici.

Ma veniamo al capitolo ristori. L’assenza di contributi per compensare le chiusure sta portando numerose attività in uno stato di crisi critico. Il timore è che nei prossimi mesi emerga anche una crisi sociale con la perdita di migliaia di posti di lavoro. Il Comitato ricorda che su 36.000 negozi presenti nelle oltre 1.200 strutture rappresentate, 7.000 di essi sono a conduzione familiare. Con l’iniziativa presentata il 17 dicembre si auspica dunque che si possa aprire un dialogo per individuare soluzioni condivise e rivedere i provvedimenti adottati e consentire un’adeguata ripresa del settore.

Andrea Caucci Molara

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