La moda italiana giunge ad un nuovo capitolo della sua longeva storia, grazie all’assegnazione del premio Camera Moda Fashion Trust, istituito da CNMI e sostenuto da Max&Co. e Fidenza Village. Un traguardo importante per i 3 vincitori del progetto che sovvenziona il Made in Italy di ultima generazione, i quali ricevono un premio economico da investire nel proprio brand e opportunità di mentoring. Setchu, Marcello Pipitone e Niccolò Pasqualetti, ai quali si aggiunge Flora Rabbitti vincitrice del premio dei due main partner, sono i nomi sui quali investire secondo la giuria pluripremiata, presieduta dall’imprenditoria del digital e del fashion rappresentata da Chiara Ferragni ed Elia Maramotti.

CNMI Fashion Trust 2023: il Made In Italy di ultima generazione

Il 25 Maggio, le sale di Palazzo Parigi a Milano si sono riempite di parole e applausi per i 3 brand finalisti, co-vincitori dell’edizione 2023, ma ancor prima si sono vestite di tre diverse collezioni che, spaziando dall’impegno ambientale alla sperimentazione tessile, hanno mostrato i valori di una moda etica di ultima generazione. Storie diverse tra di loro, che mostrano un quadro vario ed unico della più giovane moda italiana, dimostrando che il valore dell’inclusività nasce nell’atelier e si comunica con l’abito. Un valore premiato, oltre che da un supporto finanziario per i tre vincitori, da un percorso di mentoring e one-to-one tutouring volto a posizionare i tre brand sotto l’occhio dell’imprenditoria del presente, pronta a finanziare il loro futuro. Umberta Gnutti Berretta e Warly Tomei, co-fondatrici e co-chair di Camera Moda Fashion Trust, al termine della serata di premiazioni hanno detto:

‘’Sostenere la nuova generazione di designer del Made In Italy è la nostra missione principale. Sono un motore di crescita verso la sostenibilità ed un valore fondamentale per l’economia italiana. Desiderosi di vedere dove ci porterà il futuro, la nuova generazione di designer italiani ci sta già mostrando un nuovo presente’’.

Un premio che guarda al futuro

Ed in una serata che volge lo sguardo a quello che sarà, non ci si può non domandare quali sono i programmi futuri dei 3 protagonisti. E già da un primo riscontro i piani si rivelano diversi da finalista a finalista. C’è chi vuole investire in progetti di ricerca merceologica, chi lavorerà ad ottimizzare la produzione, chi vuole crescere nella comunicazione, e chi altro ancora vuole espandersi in nuovi mercati. ‘’Ognuno seguirà un percorso personale, e quello che ci piace è che tutti si immaginano diversi’’, spiega Elia Maramotti, brand director e membro di MaxMara Fashion Group, che nel lungo percorso di selezione ha visto spiccare i 3 vincitori su 10 semifinalisti ha sempre incoraggiato i giovani partecipanti a costruirsi da ora il loro futuro. Come? ‘’Assemblando il presente’’. E a queste parole si uniscono quelle di Chiara Ferragni, CEO e Presidente di TBS Crew e Chiara Ferragni Brand, e co-presidente di giuria che si spende sul contributo dei giovanissimi sul Made In Italy: ‘’scegliere di indossare un loro abito significa divenire promotori del talento Italiano’’.

La vincita e le opportunità

A contribuire al prestigio dell’evento sono le somme e le opportunità messe a disposizione da CNMI e partner. Il premio consiste in 40.000 euro da investire nel proprio brand, un programma di mentoring personalizzato da parte di The Bicester Collection e la possibilità di vendere le proprie collezioni in uno spazio apposito dal nome The Creative Spot al Fidenza Village, attivo dal 2024. Diversamente dai vincitori, per Flora Rabbitti il premio è di 15.000 euro offerto da Max&Co. con l’opportunità di collaborare ad un progetto con il brand stesso, che coinvolge la giovane designer in un percorso di creazione e produzione a costo zero. Non solo opportunità lavorative ma la possibilità di crescere in realtà che sostengono la creatività emergente, un valore sul quale da anni punta il Fashion Trust Grant.

Fashion Trust Grant ed il supporto ai nuovi talenti

Il Fashion Trust Grant è un ente nato nel 2017 che si rivolge ad etichette italiane che producono nella penisola, ma il cui ideatore e fondatore non deve obbligatoriamente essere italiano, come il giapponese Satoshi Kuwata di Setchu che ha una filiera produttiva tutta Made in Italy ma origini orientali. Una società vicina alla nuova generazione di creativi che, grazie alla collaborazione di figure legali ed esperti di marketing, supporta il futuro della moda, selezionando ogni anno tra più di 80 talenti (nell’ultima edizione sono stati 76) i nuovi ‘’next designer’’. E dopo la notorietà internazionale raggiunta dai precedenti vincitori come Act N1, Cormio e Vitelli delle edizioni 2021 e 2022, è diventato un appuntamento immancabile per l’industria.

Luca Cioffi

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